Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:39 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. NIGREDO
  2. THE ENCLOSING VEIL
  3. STORM
  4. ALBEDO
  5. THE SILVER BRIDE
  6. CITRINITAS
  7. OUROBOROS
  8. RUBEDO
  9. EVENFALL

Line up

  • Marco Savador: lead guitars, vocals
  • Marco Montipò: bass, backing vocals
  • Nicola Nik De Cesero: drums
  • Luca Mantovani: guitars
  • Thomas Montefusco: guitars

Voto medio utenti

Il 2018 ne aveva visto il debutto con "Rebirth of Consciousness" un anno dopo la nascita, il 2020 ne testimonia la continuità con il nuovo "Ouroboros", entrambi pubblicati grazie alla etichetta tricolore Rockshots Records.
Stiamo parlando degli italiani Manam che, forti dei buoni riscontri del debut, mettono a frutto la maggiore esperienza per migliorare ancora.
La lineup ha subito un discreto restyling in quanto, al trio Salvador-De Cesero-Montipò, si sono aggiunti i due chitarristi ritmici Thomas Montefusco e Luca Mantovani al posto della uscente Fabiola "Sheena" Bellomo.

"Ouroboros" è un lavoro sicuramente più adulto rispetto all'ancora acerbo esordio, le tre asce conferiscono una rotondità ed una complessità di suono incredibile riempiendo di melodia e riff ciascuno dei 39 minuti del disco.
I brani -9 in tutto come in "Rebirth of..."- hanno una maggiore compattezza, si perdono meno in prolissità e digressioni, e danno sempre la sensazione di aver chiaro l'obiettivo da raggiungere; non a caso il running time si è asciugato di quasi 8 minuti.
La proposta è pressochè invariata invece: da una parte un lotto di canzoni "melodeath oriented" -penso a "Storm", "The Enclosing Veil" o "Rubedo"- in cui le alternanze harsh/clean vocals (un loro marchio di fabbrica ormai), il drumming serrato ed il riffing tagliente vengono affiancati ed addolciti da partiture orchestrali, dall'altra pezzi più affini al power metal sinfonico ed orchestrale con addirittura un quartetto d'archi a dare ancora più epica alle composizioni.
"The Silver Bride", "Citrinitas" o "Albedo" infatti non hanno quasi niente che riconduca all'alveo del death metal, ma ciononostante si dimostrano godibili e ficcanti con i loro ritornelli antemici ed il loro arioso incedere.
Interessante infine la scelta di chiudere il platter con "Evenfall", una power ballad con tutti i crismi, capace di affiancare melodie dei Blind Guardian che furono a cori ai quali unirsi a braccia levate.

L'uroboro ("Ouroboros" appunto), il serpente (o drago) che si morde la coda, rappresentando nel suo cerchio infinito la natura ciclica ed il continuo rinnovarsi delle cose è il titolo azzeccato per il nuovo lavoro di una band che prosegue nel suo cammino rinfrescando e reinterpretando le lezioni delle band alle quali si ispira (Wintersun, Opeth su tutti): il nostro augurio è di continuare su questa strada senza fermarsi.

Manam - "Evenfall"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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