Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:45 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. SCHICKSALSKNECHT
  2. ESSENZ
  3. TANZ
  4. VERFALL
  5. WEG
  6. MONOLITH
  7. SOLDAT
  8. SCHLANGENGRUBE

Line up

  • Robert Schroll: vocals
  • Jürgen Brüder: guitars
  • Alex Wildinger: guitars
  • Max Wildinger: bass
  • Markus "Puma" Kügerl: drums

Voto medio utenti

A cinque anni dal (mediocre) "Into Battle", all'indomani del quale la band si era presa tre anni di pausa, il 2020 vede il ritorno dei pagan/melodic/viking metallers austriaci Heathen Foray con il nuovo "Weltenwandel".
Il disco - quinto della discografia della band di Graz - vede alcune novità quali il rientro (dal 2018) del chitarrista e fondatore Jürgen Brüder, le liriche scritte ed interpretate per la prima volta interamente in tedesco e la registrazione fatta negli studi del gruppo a Graz.
Una corposa rinfrescata dunque, ma basterà questo per avere anche miglioramenti dove più ci interessa ovvero il lato musicale?
Non starò tanto a menare il can per l'aia (tanto il voto è la prima cosa che guardate, vi conosco mascherine): la risposta è no.

La proposta musicale continua ad essere un death melodico venato da elementi folk,che già abbiamo imparato a conoscere in band quali Ensiferum, Tyr, Falkenback o Thyrfing, portato avanti per 8 brani con lo stesso ripetitivo monotono clichè.
Ad un amico che mi chiedeva un giudizio ho scritto queste parole: "E' come viaggiare in auto in 3a marcia attendendo una scalata verso l'alto che non arriva mai".
Il cantato in tedesco, che non rappresenta certo un limite in altre band (vedi Asenblut per rimanere nello stesso campo da gioco), negli Heathen Foray diviene quasi un incaglio alla musica conferendo un andatura "sincopata e marziale" alle partiture musicali, non so quanto voluta.
Le tematiche, incentrate sui cambiamenti sociali e sulle lotte contro l'oppressione, sono interessanti così come alcuni passaggi melodici (il solo della conclusiva "Schlangengrube") e certi riffs lasciati più a briglia sciolta ("Weg" è oggettivamente un bel pezzo) ma nel complesso dalla zoppicante "Tanz" fino alla amarthiana (ma fiacca) "Soldat" tutto il disco non riesce a decollare sotto nessun aspetto.

"Weltenwandel" finirà purtroppo come moltissimi lavori simili: presto ascoltato, presto dimenticato. Possiamo passare oltre.

Heathen Foray - "Weg"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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