Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:42 min.
Etichetta:Nordvis

Tracklist

  1. MORGENDÄMMERUNG
  2. WALDGEFLÜSTER
  3. VINTERSJÄL
  4. WOTAN SANG
  5. WENN DIE BÄUME
  6. ABENDÄMMERUNG

Line up

  • Winterherz: guitars, vocals, bass
  • Tom: drums

Voto medio utenti

Per celebrare i loro 15 anni di carriera, i tedeschi Waldgeflüster decidono di dare alle stampe, solo in versione vinile, la versione ri-registrata del loro demo di esordio "Stimmen im Wind", originariamente uscito nel 2006, facendo in tal modo un gradito regalo ai fans considerando sia il valore intrinseco dell'album, sia la migliore qualità sonora della nuova registrazione.
La proposta di Winterherz, all'epoca membro unico del gruppo ed oggi accompagnato dal batterista Tom, si attesta su un Black Metal melodico, intriso di venature folk e dalle atmosfere fortemente melanconiche, che accompagna l'ascoltatore attraverso un viaggio emozionale diviso in sei capitoli nei quali, sempre con eleganza e "controllo" del songwriting, si alternano momenti furiosi ad altri che, invece, puntano decisamente verso la melodia (molto frequenti sono, ad esempio, gli arpeggi), a mio parere vero punto di forza dei Waldgeflüster.
"Stimmen im Wind 2020" è un lavoro, se così vogliamo dire, molto "tedesco": proprio dalla Germania, infatti, sempre più spesso ci viene offerta questa declinazione così triste del metallo nero, penso ad act come Agrypnie o Der Weg Einer Freiheit, della quale i nostri si dimostrano, indiscutibilmente, ottimi interpreti capaci di comporre brani anche molto lunghi che, tuttavia, non annoiano mai e che hanno il grande pregio di saper trasferire sul pentagramma il concetto di emozione riuscendo, di conseguenza, ad emozionare l'ascoltatore, raggiungendo, cioè, quello che è l'obiettivo, non dichiarato ma palese, dei Waldgeflüster.
In attesa di un nuovo album, credo che chi non conosca il gruppo tedesco farebbe bene ad accaparrarsi una copia di questo vinile per iniziare il 2020 all'insegna della buona musica e per scoprire un piccolo gioiello sepolto nell'underground.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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