Dalle ceneri dei Type 0 Negative, dopo la scomparsa del mitico Pete Steele, abbiamo già visto sorgere la creatura di Sal Abruscato, A Pale Horse Named Death (vedi la mia recensione del recente sette pollici), band dedita al doom più cupo e sofferente. Adesso debutta un'altra formazione di ex-Type (
Kenny Hickey e
Johnny Kelly), che uniti al chitarrista
Joseph James (ex-Agnostic Front), al bassista
Frank Hell (ex-Seventh Void) ed al polistrumentista
Aaron Joos (ex-Empyreon), danno vita a questi
Silvertomb.
Doom metal austero e potente, molto meno gotico e decadente di quello degli 0 Negative, più vicino all'interpretazione dei Candlemass o dei Seventh Void. C'è l'oscurità ed il travaglio interiore, come richiesto da questo filone musicale, ma anche una forte venatura di energia ed aggressività metallica, ad esempio nella massiccia e poderosa "
One of you" con la sua micidiale accellerazione Sabbathiana, oppure nelle cadenze lente, marziali e drammatiche dell'opener "
Insomnia/Sunrise". La voce graffiante e mesmerica di
Hickey ricorda quella di Robert Lowe, in versione più rabbiosa, mentre gli assoli, seppur contenuti, risultano sempre pungenti ed efficaci. La sezione ritmica fornisce il carburante doomy, mentre le tastiere non invadenti di Joos aggiungono quel tocco di occultismo che rendono vincenti brani come la splendida e raffinata "
Right of passage/Crossing over" ("Suicide!!"), ricca di solismi chitarristici nella sua seconda parte. Molto stile Candlemass la cupa e melodica "
Eulogy/Requiem", con la sua bella atmosfera sognante e rarefatta, mentre "
Waiting" è un brano classic rock che testimonia l'abilità della formazione americana di poter spaziare attraverso gli stili senza alcuna difficoltà. Non ci sono passaggi a vuoto in questo album, tanto mestiere ma anche tanta abilità nell'elaborare la materia doom in maniera grintosa e dinamica ("
Love you without no lies", "
So true") ed una buona freschezza di fondo.
Per i miei gusti, nell'ipotetica sfida tra le due band originate dallo scioglimento dei Type 0 Negative, i
Silvertomb vincono per distacco sui A Pale Horse Named Death grazie ad un lavoro ottimo e convincente sotto tutti gli aspetti.
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