Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:51 min.
Etichetta:Escape
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. INQUISITOR
  2. EYE OF THE SUN
  3. CYBERWORLD
  4. KISS OF EVIL
  5. EYE OF THE ZOMBIE
  6. ABSOLUTE POWER
  7. WHORE OF BABYLON
  8. GOLGOTHA
  9. KING FOR A DAY
  10. ANGELS IN HELL

Line up

  • Matt Moreton: vocals
  • Andy Shortland: guitars
  • Lee Payne: bass
  • Orlin Radinsky: drums

Voto medio utenti

Ecco un altro gradito ritorno, sopratutto ripensando al loro primo full lenght, l'album omonimo ("Cloven Hoof" uscito per la Neat Records nel 1984 e fortemente raccomandato), che all'epoca fu uno dei miei ascolti preferiti. Negli anni a venire questa formazione inglese, del West Midlands, ha visto di tutto, diversi avvicendamenti nella line-up ed un paio di albums che non hanno mai retto il confronto con quello d'esordio.
Ora il bassista originale, Lee Payne, sembra in ogni caso aver ritrovato l'assesto ideale per tornare in pista e sul mercato con il nuovissimo "Eye Of The Sun".
Un lavoro, giusto dirlo sin da subito, forse non eccezionale ma sicuramente più che discreto ed onesto, strettamente legato al passato, dalle atmosfere che trasudano di NWOBHM ma anche con quelle melodie catchy più in linea con l'hard rock inglese (la melodica "Cyberworld" o la più graffiante "Eye Of The Zombie") e dove non mancano nemmeno alcune escursioni, non troppo insistite a dire il vero, verso soluzioni più moderne, come avviene ad esempio su "Absolute Power".
La registrazione e la produzione mantengono invece un taglio nettamente orientato ai bei tempi che furono, anche se fortunatamente ben lontana da certi obbrobri d'epoca che talvolta ci propinavano la Ebony e la Neat Records.
Tra i pezzi più avvincenti l'heavy roccioso e priestiano dell'opener "Inquisitor", con il nuovo cantante Matt Moreton si propone già da subito nel migliore dei modi, dove scoviamo un refrain ed un riff quasi alla Metallica, la drammatica (ma allo stesso tempo orecchiabile) e scattante, grazie anche al drumming di Orlin Radinsky, "Kiss Of Evil". Ed a ruota si segnalano poi il passo deciso e spedito di "Whore Of Babylon" e di "Golgotha", entrambe in grado di bilanciare passaggi aggressivi con momenti più melodici.
Altro gran bel brano è infine proprio il sigillo conclusivo: "Angels In Hell", sulfurea, arcana ed epica, un gioiellino che comunque non è pienamente all'altezza di quella "Return of the Passover" che chiudeva il loro album d'esordio.
Un comeback gradito... e sopratutto ben riuscito!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.