Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:46 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DOOMSDAY OVERTURE
  2. SERIAL KILLER
  3. HATE
  4. TROUBLE WITH THE LAW
  5. CHROME DIVISION
  6. HERE COMES ANOTHER ONE
  7. 1ST REGIMENT
  8. BREATH EASY
  9. THE ANGEL FALLS
  10. TILL THE BREAK OF DAWN
  11. WE WANT MORE
  12. WHEN THE SHIT HITS THE FAN

Line up

  • Eddie Guz: vocals
  • Shagrath: guitars
  • Ricky Black: guitars
  • Luna: bass
  • Tony White: drums

Voto medio utenti

Negli ultimi anni a diversi musicisti impegnati nei più disparati filoni metal è capitato improvvisamente di fare una scoperta folgorante. Sotto le loro minacciose bardature d'acciaio e le spaventose maschere sataniche, avevano un cuore che palpitava al ritmo del rock più grezzo e viscerale.
Grazie a queste prese di coscienza è fiorita una serie di progetti alternativi allo scopo di mettere in luce tale aspetto nascosto di personaggi anche piuttosto noti.
Con un prologo del genere non ci vuole molto a capire che i Chrome Division sono niente altro che gli ultimi arrivati di questa categoria. Infatti li ha messi in piedi un certo Shagrath, che molti conosceranno come vocalist dei famosi Dimmu Borgir, reclutando altre quattro biffe pescate in bands minori della scena norvegese e mettendosi alla prova come chitarrista.
A vedere il gruppo in foto sembra la versione nordica dei Monster Magnet, ed in effetti qualche aggancio con l'ultima produzione di Wyndorf e soci si potrebbe scovare senza troppa fatica. Ma è più preciso dire che i Chrome Division si basano un po' sul tiro sporco e rumoroso dei primi Motorhead e tantissimo sul rifferama hard rock dei vecchi dischi di Ac/Dc, Nugent, Van Halen, ecc, ed in rare occasioni perfino sul chitarrismo Maideniano. Poi il tutto viene interpretato come di consueto con la massima attitudine anarcoide e cafona sul modello, tanto per restare in zona, dei conterranei Turbonegro.
E' chiaro che la formazione ha come unico scopo quello di un divertente sfogo senza tante pretese, per cui il quintetto non si è scervellato per mettere insieme il suo primo album. Roba già sentita e strasentita, però di fattura discreta e suonata con buona applicazione. Riffs ideali per bikers ubriachi, ritmiche battenti ma non da emicrania, groove energico da party in birreria, cantante che è l'imitazione grezzona di Lemmy, ma più di tutto un sound tosto, essenziale, primitivo e privo di qualsiasi complessità o eleganza.
Tutto ciò che occorre per gustarsi tre quarti d'ora di dirty hard'n'roll, anche se parte delle canzoni non sono il massimo della brillantezza. I brani più riusciti sono la botta speed "Serial killer" che ricorda i tempi di "Ace of spades", l'hard cadenzato e massiccio "Trouble with the law" anche munito di ritornello tormentone, il ragionato anthem "Chrome Division" ben adatto ad un disco dei Gluecifer e mettiamoci ancora "We want more" perchè si distingue per il passo più calmo ed avvolgente. Il resto è nella media del genere, trascinante e discreto ma assolutamente nulla di nuovo o sorprendente.
Direi quindi che l'album non è indispensabile, in fondo credo che lo pensi lo stesso Shagrath, però se siete curiosi di ascoltare un pittato praticante del metal estremo alle prese con il rock più spontaneo ed ignorante, potete prenderlo perchè in fondo non è male.

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