Copertina 7

Info

Anno di uscita:2006
Durata:59 min.
Etichetta:FN
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BLOOM
  2. SUMMER JAM
  3. MY BACK PAGES
  4. GOOD TO ME
  5. COLUMBIA
  6. 12 TO 12 VIBE
  7. SEA SECRET
  8. SAD LEGACY
  9. FROM MY HEART
  10. CRUISE THE NILE
  11. TRIBUTE TO JERRY REED
  12. YOUR SWEET EYES
  13. HESITANT
  14. SUNNAROUND YOU
  15. MAGNETIZED
  16. CIEL

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Non so per quali strani casi della vita mi sia capitato questo ultimo lavoro di Eric Johnson, dato che non sono proprio la persona più competente per poter esprimere un giudizio in merito, ma tant'è, cerchiamo di dire qualcosa. Eric Johnson, conosciuto ai più per essere stato a fianco di Steve Vai e Joe Satriani nel primo G3, nel 1997, è senz'altro meno conosciuto, ma nient'affatto meno dotato dei suoi due illustri colleghi. Da sempre maniaco del suono e della precisione (famosa la leggenda secondo cui sappia distinguere persino la marca delle pile utilizzata per alimentare le sue pedaliere!), sono in molti a pensare che se si concentrasse di più sul songwriting e meno sull'aspetto puramente "formale" della sua musica, riuscirebbe probabilmente a far parlare di più di sé.
Ad ogni modo, questo "Bloom" si presenta godibilissimo, da tutti i punti di vista. Johnson eccede ben poco nel virtuosismo, confezionando brani diretti e soprattutto molto brevi, tutte in possesso di un feeling molto rock e a volte anche easy listening. Certo, ogni nota è curata nei minimi dettagli, e nulla è lasciato al caso, non è difficile immaginare la mole di lavoro che deve esserci stata dietro a brani apparentemente semplici, ma nulla, veramente nulla in questo disco risulta superflua o fuori posto, e tutto è finalizzato ad un solo obiettivo: far divertire l'ascoltatore.
La maggior parte dei brani sono strumentali, ma ce ne sono una manciata cantati da Eric stesso, che è in possesso di un timbro gradevole e interessante, seppure non possa dirsi un virtuoso. Tra i brani in questione troviamo anche una piacevole versione del brano di Dylan "My back pages", abbastanza distante dall'originale, e molto riuscita, soprattutto per i fraseggi chitarristici inseriti tra una strofa e l'altra.
Non c'è stato nulla in questo disco che non mi sia piaciuto, e anche se certamente un fan del musicista saprebbe trovare mille stimoli in più dall'ascolto di "Bloom", credo che si possa consigliarlo senza problemi anche ai non addetti ai lavori. Come dire, a volte anche le sviste di redazione possono servire a qualcosa...
Recensione a cura di Luca Franceschini

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