Ketzer - Satan's Bounderies Unchained ( Reissue )

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2019
Durata:50 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. WITCHCRAFT (INTRO) 2:12
  2. SATAN'S BOUNDARIES UNCHAINED 4:31
  3. THE FIRE TO CONQUER THE WORLD 5:27
  4. WARLUST 4:16
  5. I AM YOUR UNHOLY GOD 4:15
  6. TO EACH SAINT HIS CANDLE 5:21
  7. INVERTED CROSS 5:01
  8. CRUSHING THE HOLY 4:59
  9. MY TRIUMPH 5:44
  10. INVERTED CROSS (LIVE) 4:19
  11. THE FIRE TO CONQUER THE WORLD (LIVE) 5:14

Line up

  • Gerrit aka I. Destroyer: vocals
  • Marius aka Executor: guitars
  • Chris aka Sinner: guitars
  • David aka Necroculto: bass
  • Søren aka Desecratør: drums

Voto medio utenti

La Metal Balde ha deciso di ripubblicare il debut dei Ketzer "Satan's Bounderies Unchained" uscito nel lontano 2009 insieme al secondo album "Endzeit Metropolis" uscito nel 2012.
Diciamo subito che il gruppo è sostanzialmente un'espressione dell'underground speed-metal teutonico e questo ci dice già tutto riguardo alla loro proposta.
Siamo di fronte ad un lavoro dalla struttura musicale abbastanza elementare, che rimanda ai dettami tipici dello speed-metal con forti connotazioni black-thrash per l'uso delle vocals e dei blast-beat e che partendo dal suggestivo intro ci travolge in un vortice di velocità e rabbia.
Purtroppo il muro di suono che ne viene fuori è un pò troppo uguale lungo tutta la durata del disco, come se i Nostri avessero azionato il pilota automatico tanto per capirci.
Peraltro, per essere un debut nulla da dire sulla resa sonora che è ruvida ma non grezza o fastidiosa, peccato solo per la copertina davvero ridicola che certo non invoglia all'acquisto. Tornando alla musica, si possono apprezzare i riff thrashy ( che sono i migliori ) e l'attitudine "cattiva ed oltraggiosa" che i Ketzer vogliono mostrare.
La titletrack è un concentrato di riff iperveloci che si muovono su un drumming forsennato ma non manca una certa articolazione nella struttura del brano, "The Fire To Conquer The World" è un attacco all'arma bianca, "Warlust" rimanda al suono Thrash teutonico di Destruction e primi Kreator.
La matrice black-thrash è dominante nei main riff di brani quali "I Am Your Unholy God", "To Each Saint His Candle", piuttosto articolata è "Crushing The Holy" con un riffama Slayeriano che si tinge di black.
Questa ristampa ci regala sul finale un paio di brani del disco in versione live, il tutto a ribadire che il valore di lavori come questo sta essenzialmente nell'opera di riscoperta dell' underground fatta dalla label, più che per la bontà intrinseca del disco in sé, che non delude gli amanti del genere ma certo non brilla per originalità.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 dic 2019 alle 02:32

disco che ho ADORATO. è uscito quando avevo 14 anni e mi ha incenerito... da allora sono stato marchiato da questo ibrido black/thrash che ancora è il mio ambito prediletto nel metal. poi è vero eh, zero originalità... però oh, figata, lo ascolto sempre :D

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