Abbandonata la Relapse Records per accasarsi presso la francese Season Of Mist, i Culted fanno oggi il loro debutto per la loro nuova label con questo EP "Vespertina Synaxis - A Prayer For Union & Emptiness" di due brani ed una intro piuttosto evitabile, sebbene duri ben 5 minuti: "A Prayer For Union" infatti funge da atto introduttivo tra accenni ambient e spezzoni parlati che settano il mood sinistro e cupo di questo lavoro, ma è con la successiva "A Dirt Black Chalice" che le cose iniziano a farsi davvero serie. In dieci minuti di brano i Culted mixano con sapienza i riff cupi tipici dello sludge più marcio ad un mood noise che aleggia su tutto il brano, complice soprattutto un suono di chitarra quasi "zanzaroso" e black metal, l'utilizzo di suoni harsh e le vocals di Daniel Jansson. Nell'arco del suo ciclo di vita il brano muta più volte pelle, partendo da un incipit sludge/doom per poi virare su territori più sperimentali e suoni più sinistri che tengono incollato l'ascoltatore allo stereo. Di tutt'altra pasta invece la conclusiva "A Prayer For Emptiness", un brano dai forti connotati ambient e noise che si basa sostanzialmente su uno scheletro composto da bassa e chitarra che ripropone la medesima trama per tutti i 12 minuti di durata del brano, che alterna momenti si sinistra quiete ad esplosioni di chitarra e inserti rumoristici che ne amplificano il mood spettrale, con le vocals che quasi sussurrate vanno a completare questo monolite nero in cui spicca la totale assenza di batteria. Il finale disturbante funge da climax emotivo del pezzo che rivela l'anima più malata e distorta dei Culted.
"Vespertina Synaxis - A Prayer For Union & Emptiness" è un buon EP, che con soli due brani mette a nudo i due lati della stessa anima della band, capace sia che si tratti di musica più "suonata" che di musica più ambient di generare visioni distorte ed inquietanti, rimanendo sempre credibile e convincente. Aspettiamo con ansia il nuovo full-length.