1914 - The Blind Leading The Blind

Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:59 min.
Etichetta:Archaic Sound

Tracklist

  1. WAR IN
  2. ARRIVAL. THE MEUSE-ARGONNE
  3. A7V MEPHISTO
  4. HIGH WOOD. 75 ACRES OF HELL
  5. BEAT THE BASTARDS (THE EXPLOITED COVER)
  6. HANGING ON THE OLD BARBED WIRE
  7. PASSCHENHELL
  8. C'EST MON DERNIER PIGEON
  9. STOßTRUPP
  10. THE HUNDRED DAYS OFFENSIVE
  11. WAR OUT

Line up

  • 9.Division, Grenadier-Regiment Nr.7, Unteroffiziere - Armin fon Heinessen: Bass
  • 37.Division, Feldartillerie-Regiment Nr.73, Wachtmiester - Liam Fessen: Guitars
  • 2.Division, Infanterie-Regiment Nr.147, Oberleutnant – Ditmar Kumar: Vocals
  • 33.Div., 7.Thueringisches Inf.-Reg't. Nr.96, Gefreite - Rusty Potoplacht: Drums
  • 5.Division, Ulanen-Regiment Nr.3, Sergeanten - Vitalis Winkelhock: Guitars

Voto medio utenti

Ciechi alla guida di ciechi. Sicuramente un ottimo titolo per una band che dedica i propri sforzi discografici a narrare vicende di guerra. Senza schermi ideologici, senza retoriche di legittimazione, senza alcuna celebrazione. Undici tracce, quasi un'ora di musica per raccontare con cinico realismo l'incubo delle trincee, l'orrore dei corpi mutilati, il terrore degli uomini di un battaglione consapevole che sarà spazzato via a momenti dalla faccia della terra.

Dal nome della band risulta piuttosto chiaro che il conflitto a cui si riferiscono i 1914 nei loro brani è la Grande Guerra: una guerra di grandi disparità tra le potenze sull'agone, di cavallerie che si scontrano con moderni carrarmati e di interi reparti di fanteria fatti letteralmente a brandelli da bombardamenti aerei, ma anche di nuove strategie belliche e la nascita delle trincee... tutto ciò narrato con grande efficacia proponendo un black/death metal personalissimo intessuto di rallentamenti doom metal che a seconda dei casi sanno conferire magniloquenza ai brani ma anche saper essere strazianti e lancinanti. Il segreto dei 1914 consiste anzitutto nell'aver creato una formula inconfondibile che permette loro di conciliare col massimo del profitto possibile momenti di pura devastazione con linee vocali feroci ma accattivanti, melodie e armonizzazioni di grande gusto con riff trita-ossa, per quanto riguarda le chitarre, sempre di grande impatto... Che dire? La personalità è sempre ciò che fa la differenza - e qui ne abbiamo in abbondanza - se ci aggiungiamo un songwriting da paura (The Hundred Days Offensive può essere un buon esempio di ciò che si trova nell'album) non possiamo che trovarci davanti a un vero e proprio discone.

Per quanto riguarda la produzione, beh, si tratta dell'ennesima spunta da mettere accanto all'ennesima cosa riuscita: potente ma genuina, moderna ma nel modo corretto, senza bisogno di comprimere in modo innaturale rullante e chitarre, il suono risulta compatto, pesante ma soprattutto conserva quella ruvidità che se assente avrebbe sicuramente fatto perdere più di qualcosa alla resa finale del disco. Il mix è semplicemente perfetto: lo scream/growl di Ditmar Kumar non si erge in modo troppo netto al di sopra delle chitarre relegandole nel fondo come spesso accade oggigiorno. Le chitarre rimangono sempre protagoniste e anche il basso riesce a rimanere piuttosto presente col suo suono caldo e il suo timbro robusto.

Dopodichè le tracce: una meglio dell'altra e ordinate nel modo obiettivamente più congeniale, con intro, outro ed intermezzi sempre funzionali all'economia sia emotiva che strettamente musicale del lavoro (di quanti dischi si può dire la stessa cosa?) in cui appaiono stralci di canzoni degli anni '10, spezzoni di film sul conflitto o direttamente canti di guerra drammatici e "sovversivi" come "Hanging on the Old Barbed Wire" (che narra della fine dei soldati semplici, mandati come carne da macello in trincea mentre gli ufficiali se ne stanno in tutta comodità al sicuro a bersi il rum della truppa).

Il rapporto tra coesione e varietà è la seconda caratteristica (la prima come discusso sopra è la personale formula proposta dai nostri) che eleva "The Blind Leading The Blind" pesantemente al di sopra delle uscite discografiche ad esso contemporanee: i pezzi sono, al loro interno, articolati quanto basta e, in rapporto tra loro, piuttosto vari pur mantenendo il trademark della band. Non si tratta di pezzi iper-complessi che si riesce ad apprezzare solo dopo molti ascolti: abbiamo a che fare con una tracklist di pezzi devastanti, annichilenti, che entusiasmano da subito e che con gli ascolti non fanno altro che crescere. L'attenzione e la memorabilità sono sempre molto alti grazie a riff portanti di grande fattura e a cambi di tempo o rallentamenti che continuano a conferire ulteriore profondità ai brani che dunque risultano immediatamente godibili e che addirittura migliorano col tempo.

L'oscurità che permea il disco non si dipana mai: si tratta di un album di una ferocia e di una violenza notevoli, capace inoltre di evocare gli scenari narrati in modo convincente senza perdersi in partiture eccessivamente lunghe o cervellotiche. Insomma, qui non manca nulla e non c'è nulla in eccesso... Un lavoro che potrebbe diventare un classico ma che in modo clamoroso non ha finora ottenuto il riconoscimento che invece merita a causa di un mercato discografico stracolmo di uscite nel quale solo chi ha la forza di promuoversi al meglio riesce ad emergere. È così che le produzioni più finte e oltraggiose delle grosse label - e mi riferisco all'ambito strettamente metal - hanno finito per colonizzare l'udito e la capacità critica persino dei metallari, che preferiscono dar credito a band come i Ghost o gli ultimi imbarazzanti Behemoth piuttosto che dare una possibilità a un disco clamoroso come quello dei 1914. Un disco drammatico che quasi si compiace delle atrocità che narra come a dire che, a questo punto, visto l'imbarbarimento - anche artistico - dell'umanità, un'ultima atrocità che ponga fine a tutte le altre evitandoci l'agonia non è, forse, un'ipotesi irrazionale come potrebbe sembrare...
La colonna sonora perfetta per l'apocalisse che ci attende.

Recensione a cura di Giacomo Babuin

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 set 2019 alle 10:52

discone, confermo e ottima recensione, complimenti!

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