Copertina 6

Info

Anno di uscita:2006
Durata:42 min.
Etichetta:Roadrunner
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. INTRO
  2. I RAPE MYSELF
  3. SONG ABOUT KILLING
  4. IT'S OUR BURDEN TO BLEED
  5. NOTHING IS FOREVER
  6. TOGETHER ALONE
  7. MY FICTION BEAUTY
  8. NO MORE 2ND CHANCES
  9. I REFUSE TO KEEP ON LIVING...
  10. SICK OF RUNNING AWAY
  11. MOMENT OF CLARITY
  12. ROOM OF NOWHERE

Line up

  • Andy Dorner: vocals
  • Marco Gortz: guitars
  • Denis Schmidt: guitars
  • Marco Schaller: bass
  • Patrick Grun: drums

Voto medio utenti

I Caliban sono una band relativamente poco conosciuta al grande pubblico, nonostante gli otto anni di attività, costellati da quattro full lenght ( contando anche questo " The Undying Darkness " ), un extended play ( il loro debutto autointitolato uscito per Lifeforce nel 1998 ) e due split album con i connazionali ( Germania ) Heaven Shall Burn. Se nei primi anni di attività il loro sound era basato su un metal infettato dal death e dal grindcore, oggi ci ritroviamo di fronte ad una band che sposa in tutto e per tutto la causa del metalcore più cruento, alternando momenti di furia esagitata a sprazzi di calma, quest'ultima annunciata con chorus di facile presa. Il problema risiede proprio qui; le melodie sono troppo studiate, risultando quasi stomachevoli. E' chiara la volontà dei tedeschi di strizzare l'occhio alle classifiche, puntando dritto al cuore ed al portafoglio dei kids d'Oltreoceano, patria indiscussa del metalcore. Questo non significa necessariamente che il disco sia brutto, tutt'altro; però è indubbio che non aggiunge nulla all'affollato panorama di questo genere, ed in ultima analisi, anche alla discografia dei Caliban stessi. Il nuovo disco sembra una copia, seppur abbastanza ispirata, del precedente lavoro, quel " The Opposite From Within' " che ha permesso loro di ottenere consensi un pò ovunque, ed i tour con Shadows Fall e Killswitch Engage sono lì a dimostrarlo. Anche la mano di Anders Friden in consolle non aiuta certo il disco ad emergere da quella sorta di palude stilistica nei quali i Caliban sembrano sostare da troppo tempo. Suoni identici a migliaia di altri dischi abbinati ad un songwriting afflitto da immobilismo, sanciscono la morte di " The Undying Darkness ". Probabilmente i die hard fans del metalcore, troveranno piacevole il disco. Ma se vogliamo ascoltare qualcosa di notevole dobbiamo forzatamente cambiare strada. Peccato.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.