Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BORN TO BE A REBEL
  2. A MILLION MILES
  3. THE LAST OF MY BROKEN HEARTS
  4. TONIGHT WE ARE THE ONLY
  5. WALK THROUGH THE FIRE
  6. NEVER LOOK BACK
  7. LINE OF FIRE
  8. HERE WITH YOU
  9. NEED YOU NOW
  10. FALLING
  11. THE END OF THE WORLD

Line up

  • Harry Hess: vocals
  • Daniel Flores: drums
  • Michael Palace: guitars
  • Johan Niemann: bass

Voto medio utenti

Cosa si può chiedere a una delle voci più esaltanti del rockrama internazionale, unita alla perizia e alla spiccata vocazione alla materia melodica di un musicista / produttore di consolidata e riconosciuta fama? Niente di meno che un avvincente centrifugato di cori, armonie e ritornelli, innervati dal vigore delle ritmiche e dal graffio delle chitarre e alimentati da quella classe “speciale” ancora in grado di fare la differenza anche nell'attuale convulso e livellato universo della musica.
Ecco perché, memore dei brillanti precedenti, mi aspettavo molto dal terzo lavoro dei First Signal, “progetto” che accomuna i campioni Harry Hess (Harem Scarem) e Daniel Flores (Find Me, The Murder Of My Sweet, …) e a cui contribuisce (come già accaduto in “One step over the line”) pure Michael Palace, ormai “qualcosa” di più di un nome emergente della scena.
La partecipazione in fase compositiva di Stan Meissner, Carl Dixon, Bruce Turgon, Sören Kronqvist, Hal Marabel, Daniel Palmqvist e Nigel Bailey (e l’elenco è solo parziale …) accresce ulteriormente le aspettative, finendo, forse, per renderle addirittura quasi “proibitive”, laddove sono in molti ad attendersi da questo tipo di operazioni poco più che una competente routine.
Ebbene, “Line of fire”, per chi ha amato i suoi predecessori e anche per questo “esige” una manifestazione artistica autorevole e ispirata, conferma le straordinarie “affinità elettive” dei protagonisti e tuttavia sconta anche qualche piccolo calo di tensione emotiva, sporadico e fugace, eppure non del tutto trascurabile.
E’ il caso della title-track dell’opera e delle solo gradevoli “Here with you” e “Need you now”, mentre molto meglio (e un po’ “furbetti” …) appaiono i “recuperi” “Walk through fire” e “Never look back” (dei Metropolis di Stan Meissner e Peter Fredette … la seconda è presente anche nell’unico favoloso album di Darby Mills And The Unsung Heroes ...) e “Born to be a rebel” (una cooperazione Hess / Meissner riesumata da un demo degli Harem Scarem … qualcuno magari la ricorda coverizzata dai White Widdow nel loro “Crossfire”), vere chicche da “indagatore” dello chic-rock, dall’enorme valore artistico.
Si continua con “A million miles”, un’autentica delizia di rock adulto vibrante e avvolgente, con “The last of my broken hearts”, un frammento romantico e vellutato capace di far sognare ogni possessore di un muscolo cardiaco e con “Tonight we are the only”, che metterà a tacere tutti quegli stolti che ritengono l’AOR una dottrina sonora vetusta e inadatta all’airplay contemporaneo.
Falling” piace per il suo impatto istantaneo e quando le note pulsanti e adescanti di “The end of the world” sigillano il programma con l’ennesima grande prestazione di Mr. Hess, non posso far altro che accordare ai First Signal e al loro “Line of fire” un consenso ampio e convinto, ma non pienamente incondizionato come avrei voluto. Incontentabile?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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