Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:48 min.
Etichetta:Andromeda Relix / Defox Records

Tracklist

  1. VIENI A VEDERE
  2. LA MIA DONNA ODIA IL ROCCHENROLL
  3. NO PANIC
  4. L’AMBIGUITÀ
  5. ORA
  6. LA SCONFITTA DEL 2000
  7. (OGNI GIORNO È) UN NUOVO GIORNO
  8. IDEE UNICHE
  9. CALIFORNIA
  10. SANTI E DELINQUENTI
  11. CICATRICE

Line up

  • Roberto Mancini: vocals
  • Stefano Pisani: guitars
  • Gabriele Agostinelli: bass, vocals
  • Yari Borin: drums, vocals

Voto medio utenti

Ah, che soddisfazione … “I nostri fantasmi” dimostra (soprattutto agli esterofili incalliti …) che cantare in italiano non compromette in nessun modo l’efficacia dell’hard-rock e che si può scegliere di unire le due cose in maniera schietta e diretta, senza per questo incorrere in fastidiose banalità.
Una conferma, in realtà, dacché gli EX avevano già in passato (ottimo anche il precedente “Cemento armato”) dato prova di saper coniugare, con innata perizia e vocazione, composizioni coinvolgenti e testi incisivi, sfruttando una maturità espressiva a cui contribuisce fattivamente un percorso artistico da autentici veterani della scena.
Musica vigorosa e potente, affiancata a parole che non lesinano critiche alla società sfruttando l’arma dell’immediatezza e dell’ironia, compongono un magmatico crogiolo di pulsante hard n’heavy "classico", da cui emergono, innanzi tutto, la voce calda e vibrante di Roberto Mancini e la sei corde di Stefano Pisani, dispensatore di sapienza chitarristica fin dai tempi dei gloriosi Spitfire.
Con il valido contributo di una solida sezione ritmica costituita da Gabriele Agostinelli e della new entry Yari Borin, i veronesi fanno sembrare “facile” un’operazione invece piuttosto complessa … apparire contemporaneamente credibili, comprensibili e divertenti, inducendo l’astante anche a qualche riflessione, magari sullo stallo creativo che affligge il nostro genere musicale preferito (“La sconfitta del 2000”), sulle difficoltà di accettare le tante contraddizioni del vivere contemporaneo (“L’ambiguità”) o sui fallimenti delle utopie (“California”, con tanto di citazione a “Sognando la California” dei Dik Dik, trascrizione di “California dreamin’” dei The Mamas and Papas), il tutto mentre viene travolto da imperiosi fiotti di salutare adrenalina.
Non mancano scosse punkeggianti (“Vieni a vedere”), manifestazioni di “doloroso” umorismo (“La mia donna odia Il rocchenroll“) e groove imponenti (“No panic” e la rollisticaUn nuovo giorno”), ma se cercate i veri “manifesti” dell’albo, credo li troverete in “Ora”, “Idee uniche”, “Santi e delinquenti“ e nella balladCicatrice”, esempi concreti di come si possa produrre belle canzoni di “rock duro in italiano”, scrivendole e interpretandole con l’invincibile forza delle idee, dell’attitudine e dell’urgenza comunicativa.
I nostri fantasmi” è un disco istintivo, allegro, energico e liberatorio … un po’ come assestare un bel “calcione nel sedere” a chi pensa che l’idioma anglofono sia l’unico adatto a sostenere le sorti del Rock n’ Roll.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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