Era tanta l'attesa per questo nuovo lavoro del Serpente Bianco, dopo 4 anni da "
The Purple Years" e ben 8 dall'ultimo album di inediti "
Forevermore" , anche perché da più parti si era temuta un'uscita dalle scene di
Dave Coverdale che invece, per nostra fortuna, è più vivo che mai e può contare su un' ugola ancora in bello spolvero.
Ecco, partiamo proprio da qui - dalla voce - da sempre vera arma in più di questo grande artista; scordatevi la potenza o gli acuti di "
Still Of The Night" , "
Judgment Day" o "
Slide It In", la voce di Dave versione 2019 è più roca, più bassa ma sempre ipnotica con quel mix unico di profondità, pathos, sospiri e melodia del quale è maestro.
E la musica? Beh qui andiamo sul sicuro, "
Flesh & Blood" è un ottimo disco di hard-rock e, senza scomodare impossibili paragoni col glorioso passato, gli
Whitesnake dimostrano di avere ancora molto da dire.
Reb Beach e
Joel Hoekstra, le due asce, sono una coppia che macina riff a ritmo continuo, suonando accordi che spaziano dal blues, al rock, all'AOR e - un pizzico - di heavy, e capaci di rendere ogni brano estremamente godibile.
Tom Aldridge è la solita garanzia dietro le pelli, mentre un po' in penombra risulta il ns
Michele Luppi non certo per demeriti propri, ma poiché le tastiere sul disco sono nettamente in secondo piano.
In merito al songwriting, è fresco ed energico ( "
Hey You - You Make Me Rock" su tutte, col suo andamento ipnotico e heavy a sfociare in un chorus che dal vivo farà sfracelli ), ma anche il riff dell'opener "
Good To See You Again" è molto buono, nonostante la melodia sia molto easy, mentre mooolto mainstream e ruffiana risulta "
Shut Up & Kiss Me" col suo mood tipicamente anni '80, "
Gonna Be Alright" sembra uscita dall" album
Coverdale - Page ( bellissimo!) del lontano 1993, "
Always & Forever" sa di Thin Lizzy, mentre sul versante più melodico non mancano le ballads come "
When I Think Of You" che cerca di rispolverare, neanche troppo velatamente, lo splendore del classico "
Is This Love " o come il bellissimo lento-blues "
Heart Of Stone", mentre la voce di Dave è in primo piano nell'acustica "
After All".
I ritmi si fanno più duri nell'hard rock di "
Trouble Is Your Middle Name" e nella ritmata e scattante "
Get Up" che non avrebbe sfigurato nell'album "
1987", mentre un po' ordinari ho trovato brani quali "
Well I Never" e la titletrack, a differenza invece della stupenda power ballad - quasi epica nelle tonalità - "
Sand Of Time" posta in chiusura, che ci riporta ai tempi dei Led Zeppelin.
"
Flesh & Blood" non sfigura affatto accanto ai grandi capolavori del passato targati Serpente Bianco, speriamo solo che anche dal vivo il buon Dave confermi gli ottimi livelli che troviamo sul vinile.