Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2006
Durata:50 min.
Etichetta:Aftermath
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. TIL SATAN
  2. TIL AVSKY FOR LIVET
  3. ET BARN ER DØDT I BETLEHEM
  4. VÅRTEGN
  5. TILGI DEM ALDRI
  6. VÅDESKUDD
  7. SVART
  8. GRANATSJOKK
  9. BLENDENDE LYS
  10. GJORT TIL DJEVEL

Line up

  • Ciekals: guitars
  • Rebnord: guitars
  • Neieurut: vocals
  • Askeland: drums
  • Hallwar: bass

Voto medio utenti

"Til Avsky For Livet" è un album che puzza davvero di marcio. E non solo per la copertina, nera e ricoperta di teschi, per i testi declamati in norvegese, per l'attitudine vecchio stile, per una registrazione sporca e diretta... bensì perchè nella musica dei Lja c'è la nostalgia per la metà degli anni novanta, quando a suonare in questo modo erano mostri sacri come gli Ulver, i Gorgoroth, i Satyricon. Tutto è composto ad arte: se ci fosse un decalogo di regole da rispettare per comporre un album che possa essere considerato di quella scuola, "Til Avsky For Livet" le metterebbe in pratica completamente. Questa maniera, non intesa come mancanza di ispirazione, è uno dei pregi principali di gruppi come i Lja che lottano per riportare in vita un movimento ormai confinato nella storia... sarebbe triste se fosse tutta una messa in scena, e non un sentimento spontaneo e reale. Comunque, l'album in questione suona proprio come un omaggio ai padri fondatori, con melodie sempre derivative ma mai banali. Echi di Satyricon, con cori vichinghi che sembrano usciti da "The Shadowthrone", sono udibili nella prima parte, poi esce allo scoperto l'epicità dei Taake, infine la prepotenza degli Immortal. Sono tutti rimandi che non snaturano la musica dei Lja rendendola un simulacro del black metal, bensì la arricchiscono e la incanalano in una strada che ha poi bisogno di essere seguita. E "Til Avsky For Livet" lo fa, con una prestazione notevole dei suoi musicisti sia per quanto riguarda il songwriting vario e ispirato, sia per la prestazione senza compromessi. Peccato per l'approccio vocale un pò monocorde, che secondo me penalizza oltremodo una musica che ha bisogno di maggiore carica interpretativa. Pensare alla resa di questi pezzi con un Satyr dietro il microfono mette un certo rammarico, ma forse sarebbe stato chiedere troppo! Contando che i membri dei Lja sono coinvolti fin dai primi anni novanta nel movimento black metal con ruoli di secondo piano, "Til Avsky For Livet" è un buon viatico per uscire finalmente allo scoperto.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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