Godskill - The Gatherer Of Fear And Blood

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:33 min.
Etichetta:MDD Records

Tracklist

  1. THE ELEVEN KILLS THE TEN
  2. DEMON MOTHER
  3. UNGODLY IS THE FLESH
  4. THE GATHERER OF FEAR AND BLOOD
  5. FROM THE ASHES OF ANGELS
  6. THE SHELL
  7. PRELIMINARY INVOCATION
  8. BECOMING A GOD

Line up

  • Uwe: bass
  • Berni: drums
  • Timo: guitars, vocals
  • Carsten Quadel: vocals

Voto medio utenti

Buon ritorno in pompa magna per i GodSkill, quartetto tedesco dedito ad un oscuro e blackened death influenzato da act più tecnici, come Belphegor o Behemoth di metà carriera. Se si escludono l’estetica e le tematiche sataniche dei due gruppi appena citati, i GodSkill dimostrano un’approfondita conoscenza del genere, e chi ha sempre trovato nel death più estremo pane per i suoi denti non sarà deluso da questo secondo album. Attivi dal 2011, approdati alla conterranea MDD Records dopo un EP, il quartetto non ha subito cambi di line up, se si esclude l’ingresso del cantante Carsten Quadel giusto in tempo per il debut album “I – The Forthcoming”, di due anni fa. Questo non può che aver giovato, perché la band sembra aver trovato già se stessa fin dall’inizio, e il sound non può risultare meglio diretto e sincero. Questo nuovo album raccoglie una sfuriata death-technical ogni minuto, coadiuvata da quell’abisso crepuscolare dei growl di Quadel. L’opener “The Eleven Kills The Ten” o “Becoming A God” sono pugni in faccia, intrisi di superomismo e potenza. Ma la band non limita le sue comunque ottime doti compositive alla dimensione estrema. Episodi come “Ungodly Is The Flesh” e “From The Ashes Of Angels” o la title-track dimostrano un’apertura alla melodia molto significativa, tant’è che nella prima citata appaiono addirittura armonizzazioni con una voce femminile (ma non si tratta di una citazione dei Cradle Of Filth). In sostanza i GodSkill passano la prova, anche se viene ancora un po’ a mancare quell’input in grado di differenziarli dalla massa, se consideriamo che anche solo nella stessa loro Germania la scena death è immensa. Per il momento questo secondo lavoro risulta piacevolmente godibile, e l’invito ad assistere a uno dei loro show live è ben accetto.

Chi ama il death in tutte le sue forme è consigliato a dare un ascolto a questo piccolo gruppo che in futuro potrebbe diventare grande. I più esigenti è meglio che restino ai superiori Belphegor o ai grandi classici come Morgoth, ma nulla vieta loro di dare ai GodSkill comunque una possibilità, ricambiata da una buona mezz’ora di ottimo metal estremo.
Recensione a cura di Max Firinu

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