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Info

Anno di uscita:2018
Durata:236 min.
Etichetta:Steamhammer

Tracklist

  1. SEVEN DEAD WITHIN
  2. GREEN DUSK BLUES
  3. PSYCHIC SLAUGHTER
  4. BONEDUST (ORCHESTRAL VERSION)
  5. HEARTS ON FIRE
  6. CHILD OF THE MORNING STAR
  7. MURDER IN HIGH-GLOSS RELIEF
  8. FERAL
  9. JUSTINE
  10. PRINCESS AMY
  11. WICKED GAME
  12. LITTLE WING
  13. THE GODS DON'T REMEMBER
  14. THE EVIL IN HER EYES (PIANO AND VOCAL VERSION)
  15. FEELIN' ALRIGHT
  16. SISTER MOON
  17. SWEATING INTO DAWN
  18. SUMMERTIME
  19. BLACK LEAVES SWIRL DOWN MY STREET
  20. RIP OFF
  21. THE GODS ARE HUNGRY POEM
  22. THE POISONED WOUND
  23. THE BIRTH OF BEAUTY
  24. PROFESSION OF VIOLENCE
  25. ROCK STEADY
  26. NUTSHELL
  27. SLOW & EASY (INTRO)
  28. JESUS JUST LEFT CHICAGO
  29. SOUL KITCHEN
  30. WHEN THE MUSIC'S OVER
  31. CRAWLING KING SNAKE
  32. WHEN THE MUSIC'S OVER (REPRISE)
  33. MHULLU
  34. AFTER DARK
  35. WAKE THE DEAD
  36. THE GRAVEYARD DANCE
  37. THE TRIPLE GODDESS
  38. TWILIGHT OF THE GODS (LIVE ACOUSTIC REHEARSAL VERSION)
  39. TRANSFIGURATION (LIVE ACOUSTIC REHEARSAL VERSION)
  40. I WILL COME FOR YOU (ORCHSTRAL VERSION)
  41. QUEEN OF THE DEAD (ORCHESTRAL VERSION)
  42. THE ORPHEUS TABOO (ORCHESTRAL VERSION)
  43. KINGDOM OF THE FEARLESS (THE DESTRUCTION OF TROY) (ORCHESTRAL VERSION)
  44. THE BLACK LIGHT BACCHANALIA (THE AGE THAT IS TO COME) (ORCHESTRAL VERSION)
  45. ZEUS ASCENDANT
  46. BY THE HAMMER OF ZEUS (AND THE WRECKING BALL OF THOR) (ORCHESTRAL VERSION)
  47. RUMANIAN FOLK DANCE NO. 3 PE LOC
  48. DELIRIUM EXCERPT
  49. SNAKESKIN VOODOO MAN (ORCHESTRAL VERSION)
  50. THE ENCHANTER
  51. BONE CHINA
  52. NO QUARTER
  53. BONE CHINA REPRISE
  54. CHLOE DANCER
  55. GENTLE GROOVE
  56. DARKNESS-DARKNESS
  57. DEATH LETTER BLUES
  58. SPOONFUL
  59. THE BOOK OF BURNING
  60. HYMNS TO VICTORY

Line up

  • David DeFeis: vocals, keyboards
  • Edward Pursino: guitars
  • Joshua Block: bass

Voto medio utenti

Sintetica recensione per gli ascoltatori casuali: evitate questo schifo.

Qualche parola in più, per chi come me ha amato quella che una volta era una band grandiosa è però doverosa.

Ma cos'è questa fagottata de robba che arriva dai Virgin Steele? Perché proporre un mega-box di 5 CD? Cosa contiene? È un album nuovo?
Ora vi spiego di cosa si tratta, vediamo di fare chiarezza.

Vi sarete probabilmente accorti che DeFeis ha recentemente immesso sul mercato le ristampe di molti album della sua band; mancavano però ancora due titoli tra quelli programmati: The Book of Burning e Hymns to Victory, dischi che all'epoca uscirono insieme e che possiamo tranquillamente considerare come delle compilation.
I nostro Davidino ha quindi pensato: "ripubblichiamoli di nuovo insieme, in un'unica uscita, ma aggiungiamo un po' di nuovo materiale!".

Scrivi, aggiungi, allunga e annacqua, i Nostri si sono ritrovati con 3 CD di musica inedita e, dato che era già qualcosa di esagerato, hanno calcato ulteriormente la mano decidendo di pubblicare le suddette ristampe ed il nuovo materiale TUTTO INSIEME.
Parliamo di 236 minuti di musica inedita.
Minuti che rivoglio indietro dalla mia cazzo di vita.

Non vi parlerò delle ristampe ma "solo" del nuovo materiale.
L'ignobile polpettone è così diviso:
Disco 1
Ghost Harvest -Vintage I- Black Wine For Mourning
Disco 2
Ghost Harvest -Vintage II- Red Wine For Warning
Disco 3
Gothic Voodoo Anthems

Sí, David ci tiene a ricordare che lui ha un vigneto. A noi non frega un cazzo e, comunque, non mi pare un buon motivo per farci ascoltare i suoi deliri da sbronzo alla tastiera.
Ma vediamo.

La partenza è pessima: otto minuti otto che iniziano con ruggiti e tanti urletti di David, e in meno di un minuto mi sono rotto le palle. Tuttavia continuo, non posso mollare ora prima di scalare la montagna.
Il basso sovrasta tutto, la chitarra non c'è, è un affare per la sola tastiera ed un cantato che alterna toni leggiadri e romantici a ruggiti che non c'entrano nulla e... porca troia quanti miagolii. Arriva poi un assolo di chitarra, letteralmente dal nulla (vi ricordo che prima la sei corde non appariva). Un pezzo pessimo sotto ogni punto di vista: suoni, cantato, songwriting, linee melodiche. Ci sono anche pseudo-archi a caso verso 3/4 della "canzone".
E ora vi svelo che, ascoltando tutto il mappazzone, questa prima "Seven dead Within" è una delle "meglio riuscite". Fate un po' voi.
Non vi farò certo un track by track, vi basti sapere che non c'è nessuna traccia di metal. Ma nemmeno di rock. E nemmeno di epicità. E... non si capisce davvero cosa sia. La batteria ha un brutto suono elettronico e viene usata poco, le chitarre non sono pervenute, eccetto per una sporadica apparizione (tipo la imbarazzante "Hearts on fire") o in fase solista-a caso.
Regà, la tastiera... La cazzo di pianola viene usata come ritmica con accordi distorti! Perdìo! Ma hai un cazzo di gran chitarrista come Ed Pursino, usalo! Oppure no? Oppure è scappato. No perché nemmeno la formazione non è riportata.

Wraaaaw, ooooooooh, oh yeeeeeee, aaaaaao, aaaaaao, il verso di un gabbiano, wreaaaaar, miagolii, uuuuh, un pavone, sussurri vari e la minchia di tastiera.
Il tutto tra una cover scandalosa di "Wicked Game" e una "Little Wing" da ulcera auricolare.

Passando al disco successivo, incontriamo subito alcuni "rifacimenti" (che chiamerei "disfacimenti") di classici dei VS come "The Evil In Her Eyes" per soli piano e voce, seguiti da altri pezzi come "The Birth of Beauty" (da Nocturnes of Hellfire & Damnation) e da altre cover imbarazzanti come "Nutshell" (Alice In Chains, naturalmente) piena di urletti, una "Afer Dark" (dei grandi Tito e Tarantula) fatta con tastiera, batteria campionata, senza mordente, e... "Jesus Just Left Chicago"! Perdìo! Vi giuro sui miei gonfi coglioni che le ho ascoltate tutte. Voi non fatelo.
Queste pseudo-cover sono attaccate tra di loro come un lungo medley dell'agonia, creato senza alcun senso. Umberto Smaila che fa pianobar in confronto è Elton John.

Io... Io davvero non so cosa possa passare per la testa di una persona per decidere di creare questi aborti sonori. Verissimo che nessuno ci obbliga a comprare niente, ma questo è prendere in giro la gente, dai.
Ah, siccome in quasi tutte queste "canzoni" la chitarra non appare (se non come solista buttata alla cazzo), ad un certo punto hanno ben pensato di inserire un intermezzo di due minuti di... sola chitarra! Ok.

Nel terzo disco, possiamo poi assistere alla distruzione della mitica "I Will Come For You" -naturalmente senza chitarre grinta ed epicità-, di "Queen of the Dead", e poi di... Vabbè, ormai avete capito l'andazzo e per sincerarvi di quali altri danni abbiano fatto basta scorrere la più che corposa tracklist a lato.

Le riedizioni di Hymns To Victory e The Book Of Burning non ce le hanno mandate ma -sulla carta- hanno solo qualche traccia che differisce dalle edizioni originali.

Mi stupisco di una persona come David DeFeis che si mette a buttar fuori roba di questo tipo, sputtanando (ulteriormente) un nome glorioso come quello dei Virgin Steele. Qui si parla di canzonette fatte alla pianola con due urletti messi sopra, si parla di non avere una minima direzione musicale. Perché registrare in presa diretta delle cover improvvisate spacciandole per materiale inedito? Così prendi per il culo la gente che ha sempre supportato i Virgin Steele.
Capisco che il periodo epico e glorioso del gruppo sia terminato ed abbiano svoltato verso soluzioni acustiche, intime, verso una sorta di rock opera ma... anche trattando il materiale come tale, non ci trovo assolutamente nulla di vagamente decente. E poi, gente, noi siamo qui a parlare di metal! Io amo il metal e se in questo disco non ce n'è, di cosa cazzo parliamo?
Avevo analizzato approfonditamente la situazione dei Virgin Steele anche in occasione del precedente Nocturnes of Hellfire & Damnation, e pensavo non si potesse fare peggio. Ma sono stato smentito.
Sia chiaro, non è che ci goda a parlare male di questa band, anzi, è molto doloroso e cerco di buttarla sull'ironia, ma qui non se ne esce.

Ho visto degli 8 assegnati a questo schifo, alcuni voti esagerati e parole lusinghiere nei confronti di questa "opera". Io non ho nulla da perdere e nulla da guadagnare scrivendo per metal.it, voglio solo essere sempre sincero con me stesso e con quelle (forse) due persone che mi leggono: con ogni probabilità è la peggior cosa che io abbia mai ascoltato.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 apr 2020 alle 20:22

Quanto avrei voluto questa recensione in video.

Inserito il 27 nov 2018 alle 15:24

Per curiosità sono andato a vedere le recensioni internazionali, ed in effetti pare che questo album stia dividendo parecchio. In realtà molti non l'hanno ancora recensito, ma in genere si va da voti pari allo 0 ( :D) fino ad una votazione direi sul mediocre. Magari non è stato totalmente stroncato da tutti per una certa forma di rispetto, ma già il fatto che fiocchino i 60/100 per una band che è la storia dell'epic metal la dice lunga. Per la serie che se il disco non fosse stato pubblicato come virgin steele, probabilmente non se lo sarebbe filato nessuno

Inserito il 25 nov 2018 alle 12:17

Gruppo che ho letteralmente adorato. Ho tutto di loro fino ad "House of Atreus II". Da li in poi hanno fatto sempre peggio, fino all'odierna parodia. La cosa più sconcertante, come sottolinea Frank, è leggere bei voti in giro per questa porcheria: la disonestà intellettuale in Italia, ormai, è dovunque. Qui non è questione di gusti, di metal o non metal... questa è merda pura, registrata male, prodotta peggio, senza anima, senza passione e questa cosa va detta perchè la musica è una cosa SERIA ed a me sta sul cazzo che qualcuno, chiunque sia, la prenda in giro. Quindi vaffanculo Defeis e tutti quelli come lui.

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