Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:59 min.
Etichetta:Scarlet

Tracklist

  1. THE MORNING AFTER THE LONGEST DAY INSTRUMENTAL
  2. RISE ETERNALLY BEYOND
  3. THROUGH THE STORM
  4. KNIGHTS OF THE SKY
  5. DELIVERANCE
  6. LONELIEST MAN IN SPACE
  7. PAIN AND PLEASURE
  8. TEMPLE OF CRYONICS
  9. STARCHILD
  10. END OF DAYS
  11. SWANSONG OF THE LAST EMPEROR
  12. UNDER ATTACK
  13. BLOOD AND SHAME
  14. INSOMNIA

Line up

  • Roland Westbom: Bass, Vocals (backing)
  • Markus Grundström: Guitars, Vocals (backing)
  • Mattias Lilja Vocals: Piano
  • Esa Ahonen Guitars: Vocals (backing)
  • Micke Dahlkvist: Drums

Voto medio utenti

Album come questi hanno una vasta platea di potenziali estimatori in quanto la proposta musicale dei Cryonic Temple è assolutamente eterogenea
Pur rimanendo saldamente entro i confini del power metal, la band svedese riesce a miscelare il proprio sound senza che un aspetto domini sull'altro e quindi ogni canzone è un gustoso mix di potenza, melodia e ottima tecnica esecutiva
Prendiamo ad esempio la titletrack, è una classix metal song che inizia come un brano di metal sinfonico ma che ha un chorus nel quale le vocals fanno il verso addirittura a Rob Halford, oppure "Rise Eternally Beyond" che inizia con un arpeggio facendo pensare ad una ballad ma che poi esplode in un metal velocissimo.
Tra power e classic metal si muove " Knights Of The Sky" , dal solo funambolico, via di mezzo fra Helloween e Maiden, "Man In Space" è una ballad col pianoforte ricca di pathos e dal chorus metallico alla Scorpions, " Pain And Pleasure ", è un metal roccioso e cattivo, dominato dalle twin guitars, le tastiere danno un tocco misterioso alla melodica "Temple Of Cryonics" con un bridge acustico molto suggestivo, "Starchild" è l'ennesima cavalcata che precede la dolcissima "Swansong Of The Last Emperor", mentre ancora fra power e classix si muovono "Under Attack", "Blood And Shame" e "Insomnia" quest'ultima con una linea di basso alla Harris, che sembra uscire direttamente da "Seventh Son Of A Seventh Son" dei Maiden appunto
Grandi riff, solos precisi e tecnici, uso sapiente dei synth che danno "corpo" alle composizioni, chorus anthemici e songwriting vario e potente, questi sono gli ingredienti di questo ottimo prodotto.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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