Copertina 8

Info

Anno di uscita:2018
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. OVER MY SHOULDER
  2. WILL IT MAKE YOU LOVE ME
  3. EIGHTEEN ‘TIL I DIE
  4. ONLY TIME WILL TELL
  5. TONIGHT
  6. STANDING UP FOR LOVE
  7. SOMETHING WORTH FIGHTING FOR
  8. THE SOUND OF A BROKEN HEART
  9. THE FIRST TIME
  10. THE DAYS OF OUR LIFE
  11. THE WAY IT GOES

Line up

  • Steve Overland: vocals
  • Robert Sall: guitars
  • Nalley Pahlsson: bass
  • Herman Furin: drums
  • Alessandro Del Vecchio: keyboards

Voto medio utenti

Cominciamo con un dato di fatto: alla Frontiers Music piace “rimescolare” i preziosi affiliati del suo invidiabile roster. Una scelta obiettivamente difficile da “biasimare”, anche perché (soprattutto in “altri tempi”) per molti rockofili fantasticare su questa tipologia di “intrecci” costituisce un’intrigante forma di sollecitazione intellettiva.
Se mai avete pensato a come sarebbero stati i Led Sabbath (o i Black Zeppelin, se preferite …) e amate l’AOR, magari non vi spiacerà appurare il modo in cui suonano questi Art of FM, che in realtà si chiamano Groundbreaker e vedono per l’appunto la coalizione tra Steve Overland (FM) e Robert Sall (Work of Art, W.E.T.), coadiuvati da un paio di affidabili musici (Nalley Pahlsson e Herman Furin) e dalla competente produzione di Alessandro Del Vecchio (impegnato anche in sede compositiva ed esecutiva).
Oggi che collaborazioni analoghe sono ormai piuttosto frequenti, è diventato arduo sopprimere del tutto l’amletico interrogativo su dove si collochi il confine tra pianificazione “commerciale” e autentica “ispirazione”, ma visto che quello che ci interessa davvero valutare sono i “risultati”, diciamo subito che “Groundbreaker” è un disco di notevole valore, in cui i suoni dei gruppi “madre” dei due capitani si amalgamano e si fondono in maniera efficace ed equilibrata, dimostrando ancora una volta che “la classe non è acqua”, indipendentemente da ogni altra eventuale considerazione.
Così, cari chic-rocker all’ascolto, che adorate il cristallo svedese e il velluto britannico, rilassatevi e preparatevi a rifocillare il vostro bulimico apparato cardio-uditivo con una collezione di frammenti sonori appaganti, avvolgenti e intensi, dominati dall’ugola pastosa e magnetica di Overland e dalle sensibilissime rilegature chitarristiche di Sall.
Effettuare delle selezioni in un contesto globale così lussuoso e scintillante è francamente impossibile e anche tentare di commentare ogni singolo brano, cercando faticosamente relazioni e suggestioni, rischia seriamente di apparire un autoindulgente esercizio “semantico”, in questo caso più che in altre circostanze, alquanto superfluo ... vi basti sapere che personalmente ho goduto di ogni nota contenuta nel programma e che sono convinto che tale percezione potrà essere agevolmente condivisa da tutti gli estimatori delle sonorità “adulte”.
Groundbreaker”, insomma, è un albo “programmato per adescare”, che porta a termine la sua missione in maniera esemplare e si mantiene costantemente su livelli espressivi altissimi … non rimane che cogliere all’istante l’occasione di questa felicissima alleanza tra veri protagonisti del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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