Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:54 min.
Etichetta:Aftermath Music

Tracklist

  1. SAA BEGYNNER DET (INSTRUMENTAL)
  2. HER ER IKKE SPOR AF MENNESKER
  3. DE DANSER RUNDT SOPELIMET SOM OM DEN VAR DERES MOR
  4. PAA VINTERSTI SKAL HUN SYNGE EN GRAVSANG SOM ALDRIG ENDER
  5. NAA ER HELE LIVET PAA RAVNENS BORD
  6. DET SVARTNER PAA LIKBLEIK HUD
  7. I DENNE GAMLE FALNE KIRKE
  8. BANKER SOM DOEDNINGEKNOKER
  9. ALT SOM HER VAR ER NAA BORTE

Line up

  • Mannevond bass, vocals (harsh)
  • T. Ciekals guitars, vocals (clean), vocals (chants)
  • Faust drums

Voto medio utenti

Giunti al quinto album della loro onorata (?!?) carriera i norvegesi Djevel decidono che è il momento di osare qualcosina di più nel loro sound. Già il precedente “Norske Ritualer” era un album che, pur non tralasciando la primordiale furia degli album precedenti, cominciava ad inserire “nuovi” elementi in maniera un po’ più continua, riuscendo ad offrirci qualcosa di meno standardizzato. “Blant Svarte Graner” (“Tra Gli Abeti Neri” …) è un album che sposta un passo più avanti quest’evoluzione, senza per questo stravolgere il sound della band, ma proponendoci brani più “accessibili” ritmicamente e per costruzione ( “De Danser Rundt Sopelimet Som Om Den Var Deres Mor” e “Naa Er Hele Livet Paa Ravnens Hord") dove certamente vengono in mente i Dark Throne di “Ravishing Grimness” o “Plaguewilder”, stemperati da una presenza melodica di fondo che impreziosisce le trame chitarristiche e dona una maggiore “lucentezza” ai brani … Capiamoci, stiamo comunque parlando di black metal e dunque la luce non può che essere quella della luna, riflessa in qualche specchio d’acqua ghiacciato ( “Det Svartner Paa Likbleik Hud” ) perché il feeling straziante e raggelante resta sempre e comunque il leit motiv delle composizioni. Interessante l’idea di cimentarsi di nuovo (dopo averci provato all’esordio con “Paktens Ende – I Satans Eie”) con brani molto più lunghi che superano i 10’ di durata , infatti in “Banker Som Doedningeknoker” molto più che nella zoppicante “Paa Vintersti Skal Hun Synge En Gravsang Som Aldrig Ender”, i Djevel riescono a comporre un brano memorabile, potente e veloce, dal riffing eccellente a dallo spiccato gusto melodico, che grazie anche alla piccola “pausa” centrale, riesce ad enfatizzare ancor di più l’assalto finale. Giunti alla fine di questo “Blant Svarte Graner” ci si può ritenere più che soddisfatti per un album che pur non sconvolgendo le regole del black metal, riuscirà certamente a farsi riconoscere un po’ di più nell’affollato panorama estremo, riproponendoci una band convinta dei propri mezzi e capace finalmente di addentrarsi in territori un po’ più personali .

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