Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:32 min.
Etichetta:Golden Robots Records

Tracklist

  1. NOTHING BUT TROUBLE
  2. LITTLE MISS CRAZY
  3. PICTURE THIEVES
  4. HALF MAST BLUES
  5. YOUNG MODERN LIGHTNING
  6. ONE’S TOO MANY
  7. LOUDER THAN YOUTH
  8. SOMEBODY’S DAUGHTER
  9. CAN’T KILL THE TRUTH
  10. TAKE BACK THE TOWN

Line up

  • Leon Harrison - Vocals
  • Matty Morris - Lead Guitar
  • Glenn Williams - Bass
  • Liam Shearer - Rhythm Guitar
  • Andy Nielsen - Drums

Voto medio utenti

Dopo la pubblicazione di alcuni EP autoprodotti, la band dei The Lazys ha rilasciato il full-length "Tropical Hazards" via Golden Robot Records ed è un tripudio di suoni che si rifanno senza ombra di dubbio ai maestri dell’Hard Rock della loro patria, ovvero gli AC/DC, fra riff decisi, vocals aspre e sezione ritmica semplice ma efficace.
La vera marcia in più dei Nostri, però, è il songwriting frizzante, energico che li pone un gradino sopra bands quali gli Airbourne e gli Hardcore Superstar per l'attitudine sbarazzina e simpaticamente oltraggiosa della loro musica
Anticipato dall'incendiario singolo "Nothin But Trouble" dal ritmo incalzante e dal chorus contagioso, l'album offre tanti gioiellini di hard rock quali "Little Miss Crazy" dalla linea basso/ chitarra tirata e martellante, "Picture Thieves" che mi ricorda lo sleaze - glam di una semisconosciuta ma grande band, i Crystal Pistol; una chitarra pizzicata introduce l'energica "Half Last Blues", mentre i ritmi si calmano con la ballad "Young Modern Lightning" semplice ma col classico chorus da cantare che fa sempre la sua figura, mentre ci si velocizza con "One's Too Many" che ricorda nel riff i Foo Fighters, "Louder Than Youth" è un rock 'n'roll sbarazzino e scanzonato che poggia su un chorus energico, "Somebody's Daughter" è un altro lento più articolato del precedente che si basa su una solida melodia sostenuta da chitarre acustico/elettriche, "Can't Kill The Truth" rimanda agli Ac Dc più veloci grazie al riff veloce, mentre "Take Back The Town" chiude il disco nel modo migliore col suo mix fatto di ritmo/melodia/chorus contagioso
Niente da eccepire su questo lavoro del combo australiano, sicuramente derivativo, ma anche incredibilmente adrenalinico e ricco di sanguigne rock 'n' roll songs.

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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