When Love Finishes - Destruction Technique Of An Established Order

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2005
Durata:49 min.
Etichetta:Vacation House

Tracklist

  1. BELIEVER
  2. NAILS AGAINST THE WALL
  3. UNDER CONTROL
  4. JUSTICE
  5. 11
  6. P.C.D.
  7. NO MORE
  8. FAST'N'FURIOUS
  9. HASTA SIEMPRE COMANDANTE CHE GUEVARA
  10. JUST A LIE

Line up

  • Mirko Sacchetti: vocals
  • Jorè Storchi: guitars
  • Mirco Bennati: bass, vocals
  • Giulio Cavazzoni: sampler
  • Sandro Rossi: drums, percussions

Voto medio utenti

Trend. Brutta parola quando si parla di musica. Perché inevitabilmente associamo questo termine a qualcosa di negativo, inteso come commerciale, come prodotto vendibile per le masse, deducendo e dando per scontato che in qualsiasi proposta " trendy " non ci siano stille di qualità. Personalmente non vorrei che un errore del genere venisse fatto con questi When Love Finishes ( un nome abbastanza bruttino, a mio modo di vedere... ) quintetto proveniente dall'Emilia Romagna. La loro proposta è assai ruffiana in quanto sposa in tutto e per tutto le sonorità di gruppi famosissimi, cimentandosi in un tribal thrash di chiara matrice Sepultura/Soulfly, con forti inserti nu metal. Nu metal, questo genere così tanto amato/odiato che nell'ultimo lustro ha fortemente diviso la scena metal, cosa che accade tutt'ora con il metal core americano. I When Love Finishes pescano a piene mani dal bacino nu metal ispirandosi visibilmente a due tra le migliori band del genere: KoRn e Slipknot. Dei primi troviamo lampanti richiami al basso pulsante di Fieldy, con quel suono così grave, così pieno, il quale si sposa benissimo con un drumming a metà strada tra Silvera ( per l'uso dei piatti ) ed il Cavalera più brutale. Dei secondi troviamo tracce grazie all'uso sapientemente malsano dei sampler da parte di Giulio Cavazzoni, assoluto protagonista nel ricamare il tutto con indubbio gusto. Questa lunga premessa non deve fuorviare chi legge, questi ragazzi sanno suonare bene, hanno idee validissime: l'unica cosa che devono capire è che possono camminare da soli, staccandosi progressivamente dalla loro genitrice carioca. Inoltre un consiglio che mi sento di dare è quello di proseguire nella strada della sperimentazione, ovviamente riferendomi all'utilizzo di sampler e keyboards, così come dovrebbe essere approfondito il discorso della doppia voce ( si prenda ad esempio l'ottima " 11 ", song che offre parentesi di pace con una guest femminile al microfono ). Concludo senza segnalare altri brani in particolare perché tutti e dieci le tracce sono validissime, piacevoli da ascoltare tenendo bene a mente che è un debut album, quindi senza pretendere la luna in quanto ad originalità.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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