È un songwriting davvero maturo quello dei tedeschi
Unprocessed, giovani dediti a un progressive/alternative/tech/modern metal di scuola
Periphery,
Animals As Leaders o
Between The Buried And Me (aggiungo i
Fallujah nelle parti che strizzano l'occhio al death).
Il groove è la caratteristica predominante di questo
"Covenant" insieme alla perizia strumentale del combo (
"Haven" è un signor biglietto da visita in tal senso). Si intuiscono le influenze djent (
"Ghilan") così come quelle cinematografiche (penso all'epica
"Millenium" o alla conclusiva
"Exeunt"). Gli episodi più violenti sono letteralmente dei pugni nello stomaco (
"The Division", "Meridian") ma vengono controbilanciati da tracce - a loro modo - più accessibili come
"Malleable" o l'ottima ballad (?) pianistica
"The Mirror". Ottimo anche il lavoro sulle timbriche e sulle dinamiche, dalle sopraccitate
"Ghilan" e
"The Division" alla breve e cervellotica
"Exhale", poco più di tre minuti tanto granitici quanto estrosi.
Un full-length così intricato avrebbe forse beneficiato di una o due canzoni di meno, ma è un parere del tutto soggettivo che non incide sulla valutazione finale. Bravi
Unprocessed.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?