Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:33 min.
Etichetta:Iron Shield Records

Tracklist

  1. HEAVY METAL FRIENDS
  2. THIRST OF AVENGE
  3. RISE OF THE BRAVES
  4. SPITTING FIRE
  5. THY AXES SCREAM
  6. WILD TILL DEATH
  7. SADISTIC CRUELTY - THE REVENGEANCE
  8. INFERNAL ANGELS (2017 VERSION)

Line up

  • Jorge "Seth" Rojas: bass
  • Esteban "Hellfire" Mejia: vocals, guitars
  • Daniel "Hell Avenger" Hernandez drums
  • Night Crawler: guitars (lead)

Voto medio utenti

La passione e la fame di Heavy Metal non hanno confini e fanno continuamente nuovi proseliti, e anche se dobbiamo riconoscere il primato alla Germania e alla Svezia, fa piacere scoprire una band devota alla N.W.O.R.H.M. che proviene dalla Colombia, nazione che comunque ha dato i natali a diverse band, soprattutto sul versante estremo del Metal.

I Revenge, un nome direi piuttosto abusato quello adottato da questo quartetto di Medellin, ma sicuramente efficace e direi anche rappresentativo, in realtà non sono proprio dei novellini, visto che si sono formati nel 2002 e hanno realizzato ben sette full length, oltre a diversi EP e svariati Split.

La prima volta che ne ho sentito parlare è stata in occasione della loro cover di "Chains and Leather" (uno dei classici dei Running Wind) con la quale, nel 2014, avevano chiuso l'album "Harder than Steel".

E, a proposito, un accostamento ai primissimi Running Wild (quanto Rock'n'Rolf non aveva ancora fatto rotta per i Sette Mari) non sarebbe nemmeno campato in aria, visto che i Revenge sono adepti a uno Speed Metal smaccatamente ottantiano e sviluppato su fondamenta teutoniche con sprazzo qua e là dei canadesi Exciter e Razor, un sound tanto schietto e tagliente, quanto ingenuo e old fashioned.
Lo confermano musicalmente e nei testi, con episodi come l'opener "Heavy Metal Friends", "Thy Axes Scream" o "Wild Till Death", dove tutti e quattro i musicisti si segnalano per una prova coesa e pugnante, sia nelle ritmiche sia nel guitarwork ("Thirst of Avenge", "Spitting Fire"...), con un Estaban "Hellfire" Mejia più che discreto nel doppio compito di chitarrista e cantante.
Sul finale del disco, i Revenge fanno un'autocitazione, piazzando una nuova versione di "Infernal Angels" (in origine su "Metal Warriors", il loro album d'esordio uscito nel 2004), che si segnala anche come uno dei momenti più interessanti del lotto, su ritmi meno sostenuti, un riuscito mid-tempo con una bella intro arpeggiata, e con atmosfere e un approccio vocale in debito con i Mercyful Fate.

Non hanno certo scoperto l'acqua calda, ma il sacro fuoco dell'Heavy Metal scorre nelle vene dei Revenge.

Sì, vendetta! Tremenda Vendetta!




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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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