Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:40 min.
Etichetta:Hidden Stone

Tracklist

  1. AND THUS THE PATH BEGAN
  2. FIELDS OF PAIN
  3. LET THE RIVER FLOW
  4. MOONLIGHT DREAMSCAPE
  5. NIGHTFALL
  6. THE SEED MACHINE
  7. THE PASSAGE
  8. CLOSER TO MYSELF
  9. AS HE RISES
  10. MY CASTING SHADOW

Line up

  • Michele Montini: guitars, vocals
  • Andrea Zacchia: guitars
  • Bernardo Bruno: keyboards
  • Lorenzo Sirani Fornasini: bass, vocals
  • Fabrizio Camassa: drums

Voto medio utenti

Questo è il classico album figlio di un altro tempo.

Gli Havenlost sono una formazione bolognese nata nel 2010, autrice di un EP dal titolo "Haven, Lost" nel 2013, completamente rivoluzionata per quanto riguarda line-up ed intenzioni musicali e di nuovo sulla scena a fine 2017 tramite Hidden Stone Records con questo primo lavoro sulla lunga distanza intitolato "The Passage".

Come detto, un album completamente al di fuori del contesto storico che stiamo vivendo, in cui l'immagine è tutto e la sostanza viene in secondo piano.

"The Passage" soffre di una produzione abbastanza deficitaria, suoni a volte scolastici, specie per quanto riguarda la tastiera, ed offre un metal progressivo, che spazia da elementi più classici fino a sfociare in un death metal ma di quello adulto, non quello che ci viene spacciato oggi per musica estrema con produzione di plastica e magari una donnina ad ingentilire il tutto con la voce angelica e sensuale.

Già questo sarebbe sufficiente, ma non contenti diciamo che "The Passage" è un disco che va ascoltato per la sua interezza, non ci sono "singoli" pensati per un ascolto "cotto e mangiato", le migliori cose vengono nella seconda parte del disco, dopo circa un quarto d'ora, quando solitamente lo streaming giovanile concede al primo brano (che è un intro di un minuto e mezzo, altro "errore") giusto una manciata di secondi di chance prima di dire "non mi piace" e skippare altrove.

Detto tutto questo, "The Passage" è un disco che mi ha incuriosito, affascinato, appassionato, ascolto dopo ascolto: con tutti i suoi difetti ma al contempo tutti i suoi pregi, scaturenti fuori uno dopo l'altro man mano che gli ascolti si sovrapponevano. E oggi chi ha tempo e voglia per concedere un'attenzione ripetuta ad un'opera che non è concepita per una funzione usa e getta?

Appunto, un disco NON figlio della sua era, FORTUNATAMENTE.
Per tutti noi amanti della musica con la M maiuscola e che amiamo approfondire, "The Passage" degli Havenlost è un viaggio interessantissimo, che decolla da" Nightfall" in poi, con echi di melodie anni '70 che si mischiano a partiture più estreme, con la voce del chitarrista Michele Montini adeguatissima sia nei momenti puliti (preferibili) ma anche perfettamente a suo agio con un growl vecchia scuola difficilmente perfettibile.

L'onirica "The Passage", il cui sogno viene unicamente rovinato dall'atroce suono delle tastiere, è un trionfo di solismi e ritmiche con un gusto retro' invidiabile, e da lì la corsa verso "My Casting Shadow" è un delizioso susseguirsi di echi e rimandi novantiani, reintepretati e fatti propri con grande carisma e coraggio: per dirne una, il chorus di "Closer to Myself" sembra estrapolato dai Megadeth e messo sotto formalina con i Phlebotomized olandesi. Irresistibile

La band cita come influenze Insomnium, Soilwork, In Flames, Destrage ed Ayreon ma, a parte gli ultimi, trovo che sia una descrizione a dir poco fuorviante: mi fossi limitato a leggerne la descrizione su bandcamp o simili, avrei immediatamente cambiato pagina, perdendomi un gran bel lavoro.

Con una produzione e suoni all'altezza (attenzione! non intendo moderni, in questo caso rovinerebbe tutto) sarebbe stato addirittura scintillante.

Bravi.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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