Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:50 min.
Etichetta:Black Lotus
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. GODPARADE
  2. KILL BASTARD KILL
  3. REVOLUTION RESTART
  4. CAMOUFLAGE
  5. MORAL MASQUERADE
  6. JOKERS
  7. THE GREAT MONOLOGUE
  8. ZENITH
  9. FULL VANITY FAIR
  10. EGOISM DIVINE
  11. DIVA MESSIAH

Line up

  • B. Rakidzija: vocals
  • M. Sirac: guitars
  • H. Krahl: guitars
  • A. Palma: bass
  • T. Janiszewski: drums

Voto medio utenti

Nella recensione del precedente album dei Luna Field avevo avuto da ridire riguardo al mal riuscito mix di death e black metal proposto da questi cinque tedeschi, che proponeva nel mischiare in pratica le due direzioni musicali in maniera del tutto casuale e senza alcun filo logico. Questo è quello che qualcuno tenta di spacciarmi come 'sapiente mix', e ovviamente io non ci sto... per questo motivo mi sono avvicinato con scetticismo al nuovo lavoro, chiamato semplicemente 'Diva'. Per poi scoprire che i Luna Field hanno corretto questo problema, spostandolo dall'interno delle singole canzoni all'album in sé. Così i primi pezzi si muovono all'interno di coordinate del tutto death, mentre verso la fine si provano le prime sperimentazioni melodiche al limite del death e per certi versi anche del gothic/doom. Ma è ben poca roba, visto che la vera anima del gruppo si esaurisce con un death in stile americano completamente debitore a Morbid Angel e compagnia bella. Le strutture sono molto intricate, mentre i singoli riff puntano sull'impatto cercando di andare ad infilarsi con prepotenza nella testa dell'ascoltatore. E devo ammettere che spesso ci riescono, donando un buon tiro alle composizioni. Lo stesso discorso vale per l'ottima prestazione vocale di B. Rakidzija, che dona la giusta aggressività e un notevole carisma ai pezzi, soprattutto alla bellissima "Diva Messiah" che si candida come perfetta conclusione dell'album. Purtroppo sarebbe meglio che i Luna Field si dedicassero più ad esperimenti del genere che a sfuriate death metal di dubbia utilità, visto che né l'innovazione né la qualità di "Diva" possono far gridare al miracolo. Questo episodio invece mostra una maggiore ricerca melodica, nel rendere interessante un brano basato su una velocità piuttosto lenta e su un andamento oppressivo. Di passi in avanti ne sono stati fatti, ma non abbastanza per candidare ad acquisto quest'album che sa tanto di opera incompiuta.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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