Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:50 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. MISSION MISSILE
  2. THE REAL WORLD
  3. SOLACE IN SORROW
  4. TIME FOR SILENCE
  5. MY SKIN
  6. CATACOMBS
  7. MOURNING
  8. RUTHLESS
  9. INTO THE BLACK
  10. THE MASTERY

Line up

  • Frank Thoms: vocals, guitars
  • Dennis Rybakowski: guitars
  • Frank Kimpel:bass
  • Olli Fechner: drums

Voto medio utenti

"L'acqua è bagnata, il cielo è blu e le donne hanno i segreti" cit. Joe Hallenbeck.
Ora, tralasciando il fatto che se non avete mai visto il film da cui abbiamo estratto la citazione dovete rimediare pena il vivere una vita incompleta, a questa grande verità dovremmo aggiungere:
"E gli Accuser suonano thrash metal"
Ed avremo un'altra tesi incontrovertibile.

Il quartetto della Westphalia infatti, ormai scavallati alla grande i 30 anni di carriera, prosegue senza incertezze sulla propria strada riproponendo anche in questo "The Mastery", undicesimo full length della loro storia (e secondo consecutivo per Metal Blade), quella miscela incendiaria fatta di thrash fortemente influenzato dalla Bay Area intrecciato a doppio filo con le sonorità proprie della terra di Germania.
A due anni da "The Forlorn Divide" la band ha ormai assorbito nella propria musica le idee e soprattutto il gusto per i riffs e gli assoli ipertecnici del giovane Dennis Rybakowski traendone nuova linfa per proseguire, stando però ben attenta a non tradire le proprie radici.

Questo nuovo lavoro infatti non si discosta di molto dai precedenti, sin dall'opener "Mission Missile", che esplode (è il caso di dirlo) in faccia all'ascoltatore e lo colpisce ripetutamente con riffs taglienti, brevi e micidiali poggiati su una base ritmica martellante, passando per la successiva slayeriana "Real World" o le velocissime "Catacombs" ed "Into the Black" con i loro ritornelli ficcanti urlati ad ugola piena dal frontman storico Frank Thoms, "The Mastery" rappresenta l'ennesimo grido di ribellione della band contro le ingiustizie sociali.

In questo risiede la forza ed al contempo la debolezza di una proposta simile: se da un lato ne va apprezzata la coerenza, il songrwriting ispirato e la produzione impeccabile (d'altronde Martin Buchwalter ed i Gernhart Studio non hanno bisogno di presentazione dopo i lavori fatti con Destruction, Tankard e molti altri gruppi), dall'altro temo che il gioco stia mostrando la corda proprio a causa della (troppa?) staticità.

Un amico giorni fa diceva:"per suonare bene Heavy Metal devi crederci davvero, devi avere voglia, crederci, fottertene del mondo e sputare sangue"; nonostante tutti i loro limiti credo che gli Accuser suonino bene heavy metal.
Non credo riusciranno mai a realizzare un disco capolavoro, uno di quelli che ti costringono a dire: "Ok, il mondo può anche fermarsi adesso" ma altrettanto difficilmente non strapperanno la sufficienza.
E con l'enorme abbondanza di pattumiera sonora che si trova in giro io me li tengo stretti.

Accuser - "Mission Missile"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 feb 2018 alle 17:08

concordo, ottima recensione Ale! buon disco ma uguale agli altri, il problema di queste band è che appunto i dischi sono col " pilota automatico", belli ma simili

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