Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:53 min.
Etichetta:Andromeda Relix
Distribuzione:GT Music

Tracklist

  1. A CLOSER LOOK
  2. TILL THE LAST MAN STANDS
  3. YOURS
  4. AT THE EDGE OF DARKNESS
  5. AGAINST THE TIDES
  6. THE ANTHEM
  7. FADING THROUGH THE SKY

Line up

  • Simone Calciolari: guitars
  • Roberto Roverselli: vocals
  • Angela Busato: keyboards
  • Carlo Busato: drums
  • Gaetano Celotti: bass

Voto medio utenti

Suonare prog-metal e non aver enormi debiti di riconoscenza nei confronti dei giganti del genere … un’impresa davvero ardua riuscita ai Dark Ages, valorosa formazione veronese attiva dal 1982 (ma con il solo Simone Calciolari presente in line-up fin dagli esordi …), artefice di tre full-length prima di questo “A closer look” e capace di trasformarne due (quelli dedicati alle vicende del principe “Teumman”) in un’autentica Opera Rock affidata all’interpretazione di una compagnia teatrale.
Ambiziosi, determinati e, come anticipato, molto abili e ispirati nel proporre contenuti musicali pregni di continui cambi d’umore e d’atmosfera, riconducibili in qualche modo a notabili quali Dream Theater e Shadow Gallery, eppure in grado di brillare di luce propria, alimentati da indelebili barlumi di personalità.
Ottimi brani come la title-track e “Till the last man stands” forniscono fin da subito l’idea della notevole “statura" artistica della band veneta ma tocca a “Yours” (un gioiellino di vibrante tensione emotiva), “At the edge of darkness” (una suite metallescente di grande suggestione), “Against the tides” (gli ospiti Enrico “Benty Sax” Bentivoglio, Claudio Brembati, Ilaria L’Abbate e Tiziano Taffuri contribuiscono alla realizzazione del verosimile best in class dell’albo), “The anthem” (gustosa e “egocentrica” dissertazione d’estrazione hard-rock) e “Fading through the sky” (dai contorni più melodrammatici), toccare le vette della capacità creativa e della forza espressiva, alternando con innata sapienza pacatezza e irruenza, estro e musicalità, ragione e sentimento.
Plauso ai testi (un’esortazione a sottrarsi al torpore della società contemporanea, sempre più “virtuale” e cinica …) e alla sensibilità tecnica dei singoli musicisti (con particolare menzione per il gusto esecutivo della tastierista Angela Busato …), mentre nutro qualche riserva sulla prova del cantante Roberto Roverselli, sicuramente precisa e comunicativa e tuttavia non sempre adeguatamente incisiva.
Disco da consigliare senza sbarranti remore a tutti gli appassionati del settore e gruppo da elogiare e inserire tra le molteplici eccellenze del variegato universo prog tricolore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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