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Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:38 min.
Etichetta:Gates Of Hell Records

Tracklist

  1. OVERDRIVE
  2. SACRIFICE
  3. GRAVEBREAKER
  4. AT THE GATES OF HELL
  5. VIOLENT CITY
  6. KILL AND KILL AGAIN
  7. ROAD WAR 2000
  8. PRAY FOR DEATH
  9. SPELLBOUND
  10. MESSENGER OF DEATH

Line up

  • Fury: bass, guitars
  • Devastation: drums
  • Nightmare: vocals

Voto medio utenti

Inserito il 08 gen 2017 alle 09:07

Il mio disco del 2016. I difetti li ha messi tutti in luce il recensore, i pregi...beh vi dovrebbe ancora piacere l'heavy metal. I Gravebreaker al MASSIMO possono aspirare a vendere 500 copie del loro disco, oltretutto so chi produce e sostiene tali iniziative. Ecco cambierei marketing con passione per un genere musicale ormai morto e sepolto. Lieto di essermi perso tutto quello venuto dopo...

Inserito il 08 gen 2017 alle 09:41

La verità è che questo heavy metal non piace più nessuno.

Inserito il 08 gen 2017 alle 12:51

La verità è che questo heavy metal non piace più nessuno. A me piace:)...come a tanti altri. MA ovviamente non può piacere a tutti, credo sia questione anche di background.

Inserito il 08 gen 2017 alle 14:05

Cosa hanno questi GraveBreaker che li pone su un piano differente rispetto al carrozzone revival degli ultimi anni? La matrice è Sabbath/Priest/Maiden quindi tipicamente inglese, anche se in alcuni pezzi spuntano fuori anche act americani come Riot o teutonici come Accept. Hanno un cantante che graffia ma al tempo stesso in grado di definire bene le melodie.Riportano il riff al centro della struttura del brano. L'esecuzione possiede i tempi giusti (cosa rara nel panorama odierno, mentre un tempo era la regola) la batteria entra sempre nel modo più efficace, è rapida, varia e sottolinea sempre i vari cambiamenti di umore del disco. La chitarra è in continua evoluzione/cambiamento nella durata di tutto il pezzo questo nonostante le canzoni sono diminutaggio sempre molto basso. Gli inserti di tastiera tendono a sottolineare i passaggi più oscuri e distorti del disco, un pò come facevano in synth in un disco come Frost & Fire. Non c'è una nota in più o una nota in meno di quello che ci dovrebbe essere, tutto è calibrato alla precisione cosi bene che da subito si ha quella particolare impressione di familiarità con i pezzi tipico dei dischi eccellenti, allo stesso tempo tutto suona spontaneo, agile e fresco, quasi live. Musica di altri tempi per metalhead di altri tempi, che non cambierà un micron della storia già scritta ma che con intelligenza e passione riesce a far rivivere un periodo unico e inarrivabile per questa musica, non come semplice copia sbiadita ma come realismo magico sospeso nel tempo.

Inserito il 09 gen 2017 alle 09:45

accedo al sito e butto un occhio alle recensioni...eh? 4 commenti a sti Gravecosa? leggo la recensione senza aver letto i commenti, la prima cosa che ho pensato è stata "un disco per il buon polimar"...infatti! ottime "entrambe" le recensioni ;-)

Inserito il 11 gen 2017 alle 23:03

a sto punto lo devo sentire via

Inserito il 09 apr 2021 alle 20:08

A me è piaciuto, ha detto tutto Poly.

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