Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:42 min.
Etichetta:Fastball Music

Tracklist

  1. AGE OF INNOCENCE
  2. METAMORPHOSIS
  3. NATURE'S CHILD
  4. BLACK MAGIC
  5. HAUNTED
  6. INVISIBLE WORLD
  7. DEATH VALLEY
  8. REPTILES
  9. CARVED IN STONE

Line up

  • Vesa Paavonen: vocals
  • Roni Seppänen: guitar
  • Jukka Parkas: keyboards
  • Taneli Tulkki: bass
  • Kim Etelävuori: drums

Voto medio utenti

Ascolti “Metamorphosis”, secondo lavoro sulla lunga distanza dei Montage, ed è evidente che i finlandesi hanno una particolare predilezione per l’hard-prog settantiano (diciamo qualcosa tra Uriah Heep e Warhorse). Subito dopo è altrettanto palese che anche “gente” come Rush, Arena, Marillion e IQ devono sicuramente far parte del loro nobile bagaglio culturale, e ti rendi conto che è proprio questa ricchezza d’influssi, saggiamente metabolizzati, a rendere il prodotto godibile e appagante.
Così, se l’idea di un rock ottimamente bilanciato tra pop, hard e prog, che non disdegna altresì di assorbire nella sua formulazione sonora scorie di new-wave inglese, fa parte delle vostre prerogative di acuti musicofili, vi consiglio caldamente di non trascurare la proposta di questo quintetto nordico, piuttosto abile nel muoversi attraverso i generi senza scadere nell’artificioso e nel banale.
Quaranta minuti abbondanti di linee melodiche di pronta assimilazione che all’occorrenza si “trasformano” in ambientazioni in cui i suoni si fanno più “sperimentali” e sofisticati, il tutto sostenuto da un gusto compositivo di livello e da una notevole maestria tecnica, mai ridondante.
Un album che piace al primo contatto e fiorisce ulteriormente a ogni successiva audizione, tra armonie suadenti e raffinate che diventano contagiose (“Age of innocence”), vibranti pulsazioni in crescendo ("Metamorphosis”), dissertazioni di evocativo hard-rock (“Nature's child” e “Death Valley”, con un tocco di fusion nell’impasto sonico), soluzioni d’ispirazione più esplicitamente progressive (“Black magic”, i chiaroscuri di “Haunted”, “Invisible world”, la sbarazzina“Reptiles”) e bucoliche ballate elettroacustiche (“Carved in stone”).
Alla fine, l’unico modo corretto per descrivere “Metamorphosis” è affermare che si tratta di un disco di musica rock di classe … speriamo che non finisca per essere un “difetto” in un business discografico superficiale e settario.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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