Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:non disponibile
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. ENCIRCLED
  2. ATOMA
  3. FORWARD MOMENTUM
  4. NEUTRALITY
  5. FORCE OF HAND
  6. FAITHLESS BY DEFAULT
  7. THE PITILESS
  8. OUR PROOF OF LIFE
  9. CLEARING SKIES
  10. WHEN THE WORLD SCREAMS
  11. MERCILESS FATE
  12. CAVES AND EMBERS

Line up

  • Anders Iwers: bass
  • Anders Jivarp: drums
  • Niklas Sundin: guitars
  • Mikael Stanne. vocals
  • Martin Brändström: keyboards

Voto medio utenti

Nuova formazione e nuovo logo per i Dark Tranquillity che sfornano nel 2016 l’undicesimo lavoro della loro carriera, l’ennesimo pubblicato dalla Century Media per quello che pare un sodalizio inscindibile, anche grazie ad un sempre elevatissimo riscontro da parte sia di pubblico sia di critica.

Tanto per rendere più chiare le idee di chi legge, dato che per anni ed anni della band di Stanne su Metal.it/EUTK.net se ne è occupato il nostro grande Whora, oggi perso nel continente Oceanico, è d’uopo una brevissima retrospettiva del Graz-pensiero su quanto fatto dai Dark Tranquillity fino ad oggi: immensi fino a "The Mind’s I", pessimi con l’accoppiata "Projector-Haven", ottimo "Damage Done", buono "Character", mentre la tripletta conclusiva "Fiction-We are the Void-Construct" nonostante i bei voti che appaiono sul nostro portale, non mi hanno mai convinto e non sono andati oltre a qualche settimana di longevità, cosa che a mio avviso contraddistingue in misura totale la bontà di un lavoro che per quanto possa suscitare un iniziale entusiasmo non può scemare ed essere accantonato nel giro di poche settimane, pena la totale rivedibilità di un giudizio forse affrettato.

Detto questo, "Atoma" è veramente un bel disco.

Assai migliore, per chi scrive, di quanto fatto dal 2007 ad oggi, quindi tradotto viene più o meno “il miglior disco dei Dark Tranquillity degli ultimi dieci anni”, così è già pronta la frase da estrapolare per la rassegna stampa ed anche i promoter sono contenti.

Com’è ovvio non sono proponibili i paragoni con il glorioso passato, ma ancora una volta oggi i Dark Tranquillity ci dimostrano non solo che rispetto ai cugini sfigati degli In Flames sono su un altro pianeta, ma che sanno ancora pestare sull’acceleratore con carisma, personalità, convinzione. CONVINZIONE.

La parola magica che spesso manca a band che sono sulla cresta dell’onda da tanti, troppi anni, che fanno un disco ogni tot mesi e seguendo un certo trend del momento e che sebbene sappiano come si fa sono succubi della loro mancanza assoluta di voglia di un determinato tipo di musica. Iwers e Sundin, che sono letteralmente due mostri con la chitarra in mano, questa mancanza di voglia non ce l’hanno o perlomeno la nascondono in maniera magistrale: “Neutrality”, l’opener “Encircled”, “The Pitiless” hanno dentro la cattiveria vera, con riffs e tempi macinati come ai bei tempi, ed una classe davvero superiore alla media. Se “Atoma” fosse stato tutto su queste coordinate allora sì che avremmo potuto gridare al miracolo, andando a scomodare dischi di venti anni prima.

Ma questo non significa che i restanti pezzi siano male, anzi. Sono diversi, magari più ruffiani (vedi la title track), o senza dubbio nettamente indirizzati sulla melodia (e qui la scelta di usare "Forward Momentum" come video la trovo assai azzardata, quasi fuorviante) ma rimane in sottofondo una certa negatività, un’aura malevola, delle composizioni piuttosto tristi, ansiose, malinconiche, il che in un disco semi death metal non può che essere un bene: per citarne una, "Our Proof of Life" ha delle linee assai melodiche ma tra uno Stanne sempre a proprio agio con il growl (fortunamente molto più presente rispetto alla voce pulita) e sinistre accelerazioni il mood è nettamente depressivo.

La chiacchierata con Stanne a riguardo (che potete leggere cliccando direttamente qui) conferma il fatto che il disco sia stato composto in un momento non proprio di pace e tranquillità e che questo abbia influito in fase di songwriting: trovo inoltro che un leggero uso di sonorità elettroniche (ribadisco leggero, che non si pensi che siamo di fronte a “Haven II: the return”) abbia contribuito in maniera sostanziale a rendere “Atoma” un disco cupo e negativo, rendendolo quindi decisamente più valido.

Invece i primi commenti che leggo in rete riguardanti Atoma sono l’esatto contrario del Graz pensiero, disco-flop dopo 3 dischi di fila molto buoni, troppa elettronica, disco moscio: il bello della democrazia, amplificata esponenzialmente dall’era social, dove anche le pulci hanno la tosse. Saremo perlomeno tutti concordi nel dire che perlomeno i Dark Tranquillity delle porcate epocali come quelle composte da Friden e compagni non le hanno mai scritte?

Impossibile, ve lo dico io.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 gen 2017 alle 14:20

concordo su quati tutto: per me "Fiction" è un grande lavoro. per il resto perfettamente allineato

Inserito il 15 nov 2016 alle 18:54

p.s. Cmq hanno cambiato logo 4 anni fa

Inserito il 15 nov 2016 alle 18:50

A me Haven è piaciuto come album, che poi non sia al livello di un "The Gallery" o un "The Mind's I" è chiaro a tutti e non si discute, ma non l'ho mai trovato pessimo, certo non ci si strappa i capelli urlando al miracolo ed è distantissimo dall'essere un capolavoro eh... ma non è affatto pessimo a mio parere. Questo Atoma idem, un buon album senza dubbio, merita di essere ascoltato ed offre spunti molto interessanti. Però concordo con il voto

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