Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:44 min.
Etichetta:Invictus Records

Tracklist

  1. METELICA A KÚRNAVA SA ŽENE NAD KRAJEM (INTRO)
  2. KÝHO BESA MI TO TÁ STARÁ OHYZDNÁ STRIGA DO POHÁRA NALÁLA
  3. NA KRÍLLACH CEMNOTY DO HORSKÝCH ÚBOČÍ ZOSTUPUJE POSOL MORU A HNILOBY
  4. O VÍNE, KTERAK UČENÝ HUGOLÍN GAVLOVIČ Z HOROVEC VYPRÁVAL
  5. STRIDŽIE DNI, KEDY NERADNO PO SLNKA ZÁPADE VYCHÁDZAT, NI PERÍ DRÁPAT
  6. STARÝ Z HORY, ČO ZVER SVOJU BUDZOGÁNEM POBIL
  7. O JEDNÉM, ČO PIJATIKOU ROZUM SI POMÚCIL A NAKONEC V CHLÉVE PRENOCOVAT MUSEL
  8. Z JAZERA OZRUTA, S VOLÍMA ROHAMA A TELOM CHLAPINY
  9. POPOLVÁR NAJVÄČŠÍ NA SVETE, ŠARKANOBIJCA A BOHATIER

Line up

  • HV: bass, drum programming
  • As: guitars, vocals (backing)
  • Temnohor: vocals

Voto medio utenti

I Malokarpatan sono un terzetto slovacco, di Bratislavia, nato nel 2014 che, come gran parte dei gruppi dell'Est Europa, ci offre una interpretazione del black metal molto particolare e, di certo, originale.
Il loro esordio discografico, "Stridžie dni", era uscito, in forma di auto produzione, lo scorso settembre, mentre l'oggetto della nostra attenzione è la ristampa, ad opera della Invictus Records, di quest'anno, una ristampa che non cambia assolutamente nulla del lavoro originale.
Dicevo black metal "particolare"...
in effetti, inquadrare questo album in un preciso filone musicale sarebbe cosa ardua e sbagliata: le atmosfere sono senz'altro oscure ed il gruppo predilige le velocità elevate, mentre la produzione, assolutamente deficitaria, esalta l'alone misterioso e nero del disco, ma è anche vero che i Malokarpatan si rifanno al thrash primordiale, a certo epic metal anni '80 e non disdegnano momenti melodici e rallentati che variano la loro musica rendendo l'ascolto meno ostico di quanto sarebbe stato senza di essi.
Se provassimo ad immaginare i primi album di Bathory eseguiti da Master's Hammer più incazzati del solito, avremmo una idea di cosa contiene "Stridžie dni", un album, dunque, in un certo verso nostalgico e poco in linea con le moderne evoluzioni del metal estremo, che fa, invece, del già citato alone "misterioso" il suo tratto distintivo e ci consegna, di fianco ai tradizionali elementi che ci aspetteremmo di trovare in un album black, idee particolari, come, ad esempio, un uso delle voci sorprendente, partiture di chitarra quasi doom che accompagnano tastiere molto melodiche, intermezzi "teatrali" e stramberie assortite, idee, dunque, segno di personalità e di voglia di creare un suono proprio.
L'album, al netto di una produzione che come ho già ricordato è davvero indecente, ha delle buone frecce al suo arco e potrà essere apprezzato da chi cerca qualcosa di "diverso" nell'ascolto di heavy metal estremo, fermo restando che "Stridžie dni" presenta grossi difetti da ricercarsi in alcuni momenti confusi e poco in linea con il resto e in certi brani che girano troppo intorno a se stessi senza centrare un obiettivo preciso, difetti che di conseguenza abbassano il valore complessivo del tutto.
In ogni caso, un ascolto il disco lo merita soprattutto se il metallo dell'Est esercita su voi un certo fascino...
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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