Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:48 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. MASTER OF THE UNIVERSE
  2. COOL RUNNING
  3. MAN BEHIND THE GUN
  4. PART OF ME
  5. NO EXIT
  6. MATTER IN HAND
  7. PATH TO LIGHT
  8. RULES OF THE GAME
  9. SHE SAID IT'S OVER
  10. STRANGERS EYES
  11. YOUNG, WILD, FREE

Line up

  • Michael Palace: vocals, guitar
  • Rick Digorio: guitar
  • Marcus Johansson: drums
  • Soufian Ma’Aoui: bass

Voto medio utenti

Quello di Michael Palace è uno dei “nomi nuovi” più interessanti della scena melodica internazionale.
Del resto, non si arriva a collaborare con Find Me e First Signal (oltre che con i Cry of Dawn di Goran Edman, la cui imminente uscita è molto attesa dal sottoscritto …) “per caso”, diventando, di fatto, uno dei notabili del ricco team di lavoro della Frontiers Music, talmente soddisfatta della sua “scoperta” da decidere di sostenerla pure in quest’avventura da protagonista.
Affiancato da musicisti di comprovato valore (Rick Digorio, Soufian Ma’Aoui e Marcus Johansson, che nei rispettivi curriculum possono vantare esperienze con Big Time, Houston, Reach e Adrenaline Rush ...), il chitarrista, cantante e songwriter svedese affida alla denominazione collettiva Palace tutta la sua passione per l’hard melodico ottantiano, dimostrando ancora una volta di possedere un’attitudine davvero viscerale per questi suoni ampiamente codificati e celebrati.
A questo punto della disamina è quasi inevitabile affrontare la questione “personalità” … ebbene i nostri non sono affatto dei “temerari” o degli innovatori, ma la loro classe e competenza nel trattare con devozione e vivacità la grande tradizione americana (e, di conseguenza, scandinava … Journey, Whitesnake, House Of Lords, Street Talk, Alien, TNT, …) del settore è lampante, certificata senza pericolo di smentita dalla sontuosa magniloquenza degli arrangiamenti e dall’ariosità seduttiva delle armonie, il tutto innervato da adeguate inoculazioni di grinta ed energia.
La voce di Michael, poi, sebbene non “straordinaria” per estensione e colore interpretativo, possiede le caratteristiche necessarie a “prendere per mano” le melodie e condurle dritte nel cuore degli chic-rockers all’ascolto e riesce, a differenza di tante sue contendenti, a non limitarsi a espressioni fonatorie palesemente imitative.
Un disco di notevole valore, dunque, che tuttavia non raggiunge le vette dell’appagamento cardio-uditivo a causa di alcuni episodi leggermente troppo prevedibili ed epidermici, incapaci di soggiogare i sensi anche a dispetto di una grande accuratezza formale.
Poco male, nel programma c’è di che consolarsi ampiamente, a cominciare dalla ficcante title-track, passando per l’irresistibile contagio anthemico di “Cool running”, “Man behind the gun” e “Part of me”, approdando alla ballata notturna “Rules of the game” e alla vellutata raffinatezza di “Strangers eyes”.
Ancora un paio di menzioni, infine, vanno spese per la cangiante e soulfulNo exit” (vagamente Toto-esca) e per la dilettevole e poppettosaShe said it's over”, due momenti magari non proprio “esaltanti” eppure assai godibili.
Master of the universe” è un albo in cui le numerose influenze e le ambientazioni “nostalgiche” non pregiudicano l’ispirazione e rappresenta le solide fondamenta su cui i Palace potranno edificare il loro brillante futuro artistico.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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