Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:39 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. PROCLAMATION
  2. A SWARM OF PLAGUES
  3. SPOKEN WORDS OF VENOM
  4. THE MURDER MANIFESTO
  5. REVELATIONS CARVED IN FLESH
  6. NONE SHALL BE SPARED
  7. AND THE WORLD SHALL BE YOUR GRAVE
  8. THE PERPETUAL HORRORS
  9. CARNAL SCORN & SPIRITUAL MALICE

Line up

  • Kristoffer W. Olivius: vocals, bass
  • Marcus V. Norman: guitars
  • Andreas Nilsson: guitars
  • Mattias Grahn: drums

Voto medio utenti

Pur senza il loro storico cantante e songwriter Jens Ryden (che ha lasciato la band per problemi personali), i Naglfar tornano alla ribalta, forti di un rinnovato contratto con Century Media, con il loro nuovo album "Pariah". Per chi segue la band sin dagli esordi, questo disco sarà sicuramente una sorta di test..."saranno i Naglfar capaci di continuare anche senza l'apporto di Jens?"... personalmente la risposta è stata "si, assolutamente". Seppure all'inizio nutrivo dei dubbi, visti i bellissimi "Vittra" e "Diabolical", e dopo un buon album come "Sheol" forse non all'altezza dei suoi predecessori, devo dire che con gli ascolti questo "Pariah" mi ha convinto sempre di più, ascolto dopo ascolto. Anche se ho sempre apprezzato il songwriting di Jens sia nei Naglafr che nel suo geniale progetto Dead Silent Slumber, devo proprio ammettere che "Pariah" non risente particolarmente della sua assenza, anzi!! La nuova line-up che vede il bassista Kristoffer Olivius anche dietro al microfono, convince, e lo fa con canzoni come la bellissima "A Swarm of Plagues", l'infernale "Spoken words of Venom", la splendida "None Shall be Spared" o l'ultra veloce "And the World Shall be your Grave". Come al solito, riff di chiara matrice black metal, si sovrappongono a tempi di batteria ultra veloci, costantemente accompagnati dalla melodia, componente da sempre presente nella musica della formazione svedese. Oltre a questo, "Pariah" ci offre anche delle piccole novità, come la presenza di riff thrash, strofe originali e qualche pezzo di pianoforte/tastiera a puro scopo atmosferico. In definitiva siamo davanti ad un album veramente valido che mi sento di consigliare assolutamente a tutti gli amanti del genere e ai fans dei Naglfar. Per chi ancora non li conoscesse, si può dire che la band sia una specie di incrocio tra formazioni come Dissection e Dark Funeral, dove la melodia segue di pari passo le parti black, ma mai a scapito della violenza e dell'impatto sonoro. Consigliatissimi!
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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