Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:70 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. SIN
  2. ALIVE
  3. GLORY OF THE EMPIRE
  4. BIOSFEAR
  5. SILENCE FROM ANGELS ABOVE
  6. WHY I AM HERE
  7. THE PROPHECY
  8. THE 1ST CHAPTER
  9. HAUNTED DREAMS (EUROPEAN BONUS TRACK)

Line up

  • Mats Haugen: guitars
  • Glen Mollen: bass
  • Michael Eriksen: vocals, guitars
  • Espen Storo: keyboards
  • Truls Haugen: drums

Voto medio utenti

Molto meno originali dei connazionali norvegesi Pagan's Mind,i Circus Maximus in questo debut album già sfoderano tecnica sopraffina, un cantante sullo stile di Tony Harnell (TNT),Roy Kahn (Kamelot) e Joey Tempest, una produzione curata da Tommy Hansen (Helloween, Pretty Maids), ma il tutto non basta per uscire dai soliti schemi dettati da Dream Theater e Symphony x (tanto per citare le più ricorrenti fonti di ispirazione), così che il quintetto spara quasi tutte le sue cartucce migliori nell'opener "Sin" (il brano più riuscito del cd) e poi cerca di amalgamare tecnica, cambi di tempo e una buona dose di melodia in stile TNT e Pretty Maids con parti corali ben riuscite come accade in "Alive", mentre in "Glory of the empire" si pesca a man bassa sia dai Symphony X di "The acccolade" che dagli Shadow Gallery più leggeri ed atmosferici, mentre la strumentale "Biosfear" pur se ben riuscita è un incrocio tra "Ytse Jam" e le cose dei Liquid Tension, la ballad "Silence from angels above" dirà ben poco a chi già conosce "I will remember" dei Queensryche o i lenti dei Kamelot (l'unica differenza sta nei cori e nelle tastiere più presenti). Qualcosa di più originale arriva con la forte melodia presente in "The prophecy" inframezzata da un break centrale strumentale, poi arriva la mazzata finale con i 19 minuti della title track, un enorme pentolone in cui ci si butta dentro un po' di tutto: intro di piano, chitarra acustica e voce per circa 2 minuti, poi un susseguirsi di cambi di tempo, lunghi passaggi strumentali molto debitori ad ELP, Magellan, Rush, Dream Theater (ancora echi di "Ytse jam"), forti accelerazioni ai limiti del power metal, inserti orchestrali, pianistici, bruschi ritorni alla calma iniziale e molta melodia (nella versione europea è presente la bonus track "Haunted dreams"). Una grande produzione e l'esperienza maturata dai singoli membri in varie bands (il tastierista ha suonato nella band hard rock Carnivora dove Michael Eriksen è tuttora il singer, mentre il batterista nella death metal band Insense e nella cyber metal band Black Comedy) ha dato alla luce un prodotto validissimo ma poco originale (molto meglio a mio avviso i nostrani Empty Tremor o Solid Vision) che di sicuro troverà una buon numero di estimatori tra i fans delle bands già citate.
Recensione a cura di Carlo Viano
Questo E' Un Album??

Una Schifezza.. -.- C'e' MOLTO Di Meglio In Giro

a mio parere....

... un debutto col botto! Uno di quei dischi che ho letteralmente divorato. Consigliatissimo.

Ultimi commenti dei lettori

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