Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2016
Durata:53 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. EYE OF THE STORM
  2. BREAK THE CHAINS (INTO THE BLACK)
  3. BIRDS OF PREY
  4. MASTERS OF HATE
  5. TRIAL OF FEARS
  6. THROUGH THE UNKNOWN
  7. GUARDIAN ANGEL
  8. HERO'S END(AT THE SILVER GATES)
  9. ASCENSION
  10. THE AFTERMATH
  11. NOT OF THIS WORLD

Line up

  • Jarno Vitri: vocals and bass
  • Jaakko Hänninen: guitars
  • Kari Korhonen: guitars
  • Petja Puumalainen: keyboards
  • Arto Pitkänen: drums

Voto medio utenti

Per inquadrare il power metal dei Mad Hatter’s Den gruppo di Tampere, Finlandia, con all'attivo un debut del 2013 intitolato “ Welcome To the Den”, potete tranquillamente prendere Seventh Son Of A Seventh Son o Somewhere In Time dei Maiden, cambiare la voce di Dickinson con quella del buon Jamo Vitri (anche bassista), dotato però di una minore estensione vocale, aggiungere la freschezza, la grinta e la convinzione che la Vergine Di Ferro ha perso lustri fa, ed avrete una buona idea su cosa aspettarvi da questo "Excelsior". I Mhd suonano duri, macinano heavy riff assolutamente pregevoli, l'iniziale "Break The Chains-Into The Black"( che apre le danze dopo il breve intro strumentale "Eye Of The Storm") , ne è una prova, sanno essere derivativi dai Maiden in maniera intelligente (" Trailer Of Fears "con intrecci chitarristici tipicamente Murray - Smith style e coretto finale di Dickinsoniana memoria), usano l’hammond inserendolo in un riffama power molto compatto e strizzano un occhio alla componente melodica, sempre presente in tutti i brani. Il metal dei Nostri riesce a coniugare l’approccio classico power metal con inserti sinfonico-prog che non attenuano la potenza e riescono a rendere piacevole l’ascolto lunga tutta la durata del disco, non ho trovato filler o brani “inutili”, tutti hanno un loro perché nell’insieme anche lo strumentale “Ascension” breve e suggestivo posto quasi in chiusura. Si alternano pezzi piu’ veloci, oltre alla già citata “ Break The Chains-Into The Black” , abbiamo “Through The Unknown” e “Hero’s End At The Silver Gate” ad altri più cadenzati ed in tutti si possono apprezzare le capacità esecutive ed i virtuosismi soprattutto a livello chitarristico, sempre funzionali alle canzoni. I synth marcano bene senza essere invasivi su una base ritmica potente e precisa, i solos sono ricchi di armonizzazioni e coniugano velocità con melodia.
Fino a questo momento mi sono soffermato sul perché questo lavoro puo’ essere considerato buono invece di dirvi perchè e’ “Metal nonostante intrinsicamente progressive”. Se ponete attenzione a come l’ho classificato, lo vedrete inserito nel genere power Metal, ma fino a pochi anni fa chiamare “Metal” il Progressive suonava un po’ ironico. Come sub-genere legato alla convinzione di dover scoprire suoni nuovi, il Progressive è divenuto con gli anni il più innovativo dei sottogeneri metal e in questo “Excelsior” i Mhd raccolgono quel che il Progressive ha lasciato sul terreno e lo ficcano saldamente nel terreno metallico, quello fatto di grandi cavalcate e rumori di ferro rovente.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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