Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:62 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. MY RESURRECTION
  2. BAD MADMAN
  3. GODFORSAKEN
  4. DREAMS
  5. FLYIN' BLIND
  6. ANOTHER DAY GONE
  7. MORE THAN MONEY
  8. THE SHADOWS
  9. BEGGAR'S LANE
  10. RAGE OF ANGELS
  11. LOST
  12. SHADES OF GREY

Line up

  • Nikolo Kotzev: guitars
  • Joe Lynn Turner: vocals
  • Goran Edman: vocals
  • Tony Harnell: vocals
  • Erik Martensson: vocals
  • Wayne Banks: bass
  • Nelko Kolarov: keyboards
  • Mattias Knutas: drums

Voto medio utenti

A poca distanza dalla doppia uscita celebrativa "A decade of Brazen Abbot" (doppio cd live ed omonimo dvd), realizzata per festeggiare il decennio di esistenza del progetto, il chitarrista finno-bulgaro Nikolo Kotzev è pronto con il nuovo album da studio dopo un lungo intervallo dal precedente "Guilty as sin", datato 2003.
Questa volta Kotzev ha fatto le cose in grande: ben quattro cantanti ad alternarsi dietro il microfono (i soliti amici Lynn Turner ed Edman più le novità Tony Harnell (TNT, Starbreaker) ed Erik Martensson (Eclipse)), formazione rinnovata completamente e, non ancora soddisfatto, il chitarrista si è recato nella sua terra d'origine per assoldare un'intera orchestra di trentuno elementi (Sofia String Orchestra). Tanta magniloquenza porterebbe a pensare all'intenzione di proseguire il discorso della rock-opera "Nostradamus", il grande progetto solista di Kotzev che ottenne buon successo nel 2001, invece con piacevole sorpresa scopriamo un'album di puro e classico hard rock, erede legittimo di Purple e Rainbow da sempre numi tutelari del musicista bulgaro.
L'assalto schietto e frontale della coinvolgente title-track, Blackmor-iana fino al midollo, cancella ogni dubbio residuo: i Brazen Abbot sono oggi tra i migliori esponenti della tradizione hard priva di contaminazioni.
Le indiscutibili qualità tecniche di questa formazione messe al servizio di un songwriting maturo e mutevole, ci consegna un lavoro ricco di scintillanti episodi che ridanno vigore al concetto di anthems scolpiti nella roccia, per esempio la cadenzata "Bad madman" dall'irresistibile ritornello epico o le classicheggianti "Another day gone" e "Rage of angels", quanto al fascino delle ballate romantiche, vedi le lussuose "Dreams" e "Shades of grey", che ci raccontano con sentimento e raffinatezza dell'epoca nella quale il rock faceva veramente sognare e palpitare i cuori.
Nel mezzo vi sono alcuni brani di routine ispirati al class-rock americano degli eightees, tagli levigati e gioiosamente melodici come "Flyin blind", "More than money", "Lost", meno determinanti ma pur sempre di buon livello per cura nelle rifiniture e prestazione strumentale, mentre l'ambizioso schieramento orchestrale citato all'inizio resta per l'intero lavoro relegato in sottofondo, utile a sottolineare i momenti più intensi lasciando però la ribalta ai veri protagonisti: gli ispirati cantanti ed il talento misurato dell'axeman bulgaro, perfetto uomo-squadra.
Ancora una prova positiva per i Brazen Abbot, conferma di una realtà consolidata che li vede eccellenti protagonisti della scena classic-hard rock.

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