Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:32 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. JOKAINEN KUOLEE VUOROLLAAN
  2. PääNSäRKIJä
  3. MINä OLEN VAIN PUU
  4. AAMULLA VAINAA
  5. UNEENKUISKAAJA
  6. PIRUN PESä
  7. MIELENI VARJOISSA
  8. KöYSI
  9. TäMäN VAINAJAN TäHDEN

Line up

  • S. Kettunen: bass
  • S. Leinonen: drums
  • S. Pirskanen: guitars
  • J. Partanen: vocals

Voto medio utenti

Con un moniker quasi impronunciabile: “Hautajaisyö”, che dovrebbe significare “Notte Funebre” e con un album omonimo avente una cover allucinante, esordisce questa nuova band della prolifica Finlandia. Approcciandomi ad ascoltare la musica prodotta da questi quattro loschi figuri finnici, con un fisico imponente e decisamente robusto, non ho la minima idea di cosa mi attende.
“Jokainen kuolee vuorollaan” è un tipico pezzo brutal death che non ha nulla di finlandese, lo definirei all’americana per intendersi. Un bel pezzo, ben suonato con buone variazioni. Ottima la prova della band e soprattutto del batterista S. Leinonen.
“Päänsärkijä” è un brano totalmente diverso dal precedente con un groove musicale incalzante leggermente punkeggiante, prevalentemente cantato in growl con piccole parti cantate in clean vocals e con un break melodico a due terzi del pezzo che spezza totalmente in due il brano. Davvero una bella traccia inusuale e schizoide.
“Minä olen vain puu” parte invece con un attacco thrash metal da headbanging furioso e un cantato prevalentemente brutal, si sviluppa secondo la matrice descritta e oltre a qualche cambio di tempo non presenta variazioni particolari terminando come era iniziato.
“Aamulla vainaa” ha un inizio slayeriano e quindi è anch’esso un pezzo prevalentemente thrash. Il cantato è sempre su tonalità brutal, però qui vi è maggiore melodia ed il brano lentamente migra su un death melodico per tornare poi di nuovo al tema thrash slayeriano. Con i suoi 5 minuti e 2 secondi è il pezzo più lungo dell’album ed è veramente bello.
“Uneenkuiskaaja” è un brano brutal death thrash molto più semplice dei precedenti che non aggiunge nulla di nuovo. Un pezzo abbastanza scadente che, a dire il vero, non vedevo l’ora finisse per passare al successivo.
Con “Pirun pesä” si torna senza mezzi termini al brutal death che vi viene sparato in faccia dalla band senza alcuna pietà.
“Mieleni varjoissa” è un pezzo death thrash che inizia in modo abbastanza canonico, ma che poi presenta nella seconda metà vari cambi di ritmo con diverse parti accattivanti.
“Köysi” parte con un bel giro di basso che introduce una parte heavy classica urlata in clean vocals incrociata con una parte thrash e una death con voce in growl! “Ma cosa sto dicendo?!?” In realtà non saprei descrivervi meglio questo pezzo di pazzia pura. È un pezzo davvero fuori dai canoni che però nella sua schizofrenia è geniale e vi condurrà alla dipendenza!
“Tämän vainajan tähden” inizia cadenzato per poi incalzare l’ascoltatore con un death thrash furioso sempre cantato in growl. Il pezzo è sufficientemente vario e abbastanza originale e chiude questo disco di esordio di questa stravagante band finlandese.
Recensire questo disco non è facile e non mi sarei mai aspettato tutto ciò che ho udito da questa band finlandese. Quel death melodico tipico di quelle parti … “Dimenticatelo!” Quelle parti sinfoniche che con un trionfo di note avvolgono l’ascoltatore trascinandolo nelle lande sconfinate … “Non esistono!” Qui non ci sono compromessi o brutal death thrash canonico, ma ben suonato, oppure musica malsana schizofrenica e dannatamente originale.
Delle due io preferisco la seconda opzione che mette in luce l’originalità e le capacità innovative della band. Essendo un disco di esordio, anche se al fulmicotone, c’è qualcosa da mettere più a fuoco da parte della band che comunque fornisce un’ottima prova delle sue capacità. Sicuramente un punto di forza imprescindibile è la sezione ritmica e in particolare il batterista S. Leinonen che con una prova maiuscola è il cardine della musica degli Hautajaisyö. Non so se in futuro la band seguirà quella strada innovativa che molti brani già evidenziano o si adagerà sul brutal death thrash che è già capace di fare. Vedremo! Ma nel frattempo preparate dei materassi lungo le pareti della vostra stanza, mettete su questo disco e datevi all’headbanging più sfrenato.
Recensione a cura di Enrico Mazziotta

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