Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:51 min.
Etichetta:Razar Ice Records

Tracklist

  1. GODS OF WAR
  2. HEART OF GOLD
  3. UNTIL MY DYING BREATH
  4. ANGEL IN BLACK
  5. TEAR DOWN THE MOUNTAIN
  6. BLOOD OF HEROES
  7. BATTLE CRY
  8. CHOICES MADE
  9. SPLINTER
  10. CLEANSED BY FIRE
  11. RACE TO OBSCENE

Line up

  • Steve "Doc" Wacholz: drums
  • Pete Rossi: guitars
  • Bryan Holland: guitars
  • Todd Michael Hall: vocals
  • Michael Massie: bass

Voto medio utenti

Il loro esordio, "When Darkness Calls", mi era - colpevolmente - sfuggito, perso tra le innumerevoli uscite nel settore Hard & Heavy; scopro quindi i Reverence solo in occasione del loro secondo album, "Gods of War".
Mi ritrovo così per le mani un gran bel disco di Heavy Metal realizzato da musicisti che non sono certo gli ultimi arrivati, visto che dietro al drum-kit siede nientemeno che Steve Wacholz, a lungo una delle colonne dei Savatage (e per un periodo nei Crimson Glory), mentre alla voce ritroviamo Todd Michael Hall, attuale frontman dei Riot e con diverse altre esperienze alle spalle, come ad esempio quelle al fianco di Jack Starr e alla chitarra Bryan Holland con i suoi trascorsi (seppur solo per un paio d’anni) nei Tokyo Blade.

L’opener "Gods of War" è un bel tuffo nel passato, un brano elegante e con un bel tiro, un mix tra Queensryche e Metal Church, dove è subito evidente come Todd Michael Hall possa - e sappia - fare davvero la differenza.
Se "Heart of Gold" accentua, soprattutto a livello corale, gli aspetti più melodici dei Reverence, messi poi in un angolo dai ritmi serrati e corposi della scattante e quasi feroce "Until My Dying Breath" dove li scopriamo digrignare i denti. Tocca alla priestiana "Angel in Black" e a "Tear Down the Mountain" mediare queste due anime, grazie al solito Todd Michael Hall e alla prova fluente della coppia Holland & Rossi.
L'attacco battagliero di "Blood of Heroes" è il preludio a un pezzo dalle tinte epiche che nelle sue pieghe, subito prima dell’assolo, "nasconde" una famosissima citazione di Winston Churchill.
Pur nella sua partenza a razzo è facile rendersi conto di come "Battle Cry" non sia una cover degli Omen e che guardi piuttosto ai Riot. Ecco che poi "Choices Made" mette subito in evidenza il bel martellare di Steve Wacholz, che detta i tempi al brano più hardeggiante dell'album prima che questo si conceda alle tentazioni più melodiche della power ballad "Splinter".
La verve e i refrain di "Cleansed by Fire" e della conclusiva "Race to Obscene" spazzano via quel momento di stanca che con gli ultimi brani stava già iniziando a farsi avvertire, andando così a corroborare le ottime sensazioni iniziali.

Con tutti e due i piedi ben piantati nello US Metal degli anni ottanta, e senza limitarsi alla pedissequa riproposizione del "già sentito", i Reverence con "Gods of War" danno l’ennesima prova che il Metal è vivo. Ancora e sempre.




You want it all, but you can't read it
It's in your face, but you can't read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 nov 2015 alle 02:21

Disco molto piacevole, un po' altalenante, ma con buoni riff e belle canzoni ottimamente suonate.

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