Copertina 5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:45 min.

Tracklist

  1. POWDERKEG
  2. BLOW ME AWAY
  3. ROLL WITH THE PUNCHES
  4. SWEET EMOTION (AEROSMITH)
  5. JUST ENOUGH TO BELIEVE
  6. HARDCORE SUPERSTAR
  7. CAN’T UNROCK ME
  8. LET IT GO
  9. ONE HEART / ONE LAND
  10. WHEN I’M ALONE WITH YOU
  11. CHLOE’S SONG, ACOUSTIC (EXTRA TRACK)

Line up

  • Jac Dalton: lead vocals
  • Graham Greene: guitars
  • Annemieke Heijne: guitars
  • Jim Awram: bass
  • Troy Brazier: drums
  • Donna G: backing vocals

Voto medio utenti

L'americano Jac Dalton, già autore di due album (“From Both Sides” 2007 ed “Icarus” 2012) torna in oggi con un lavoro nuovo di zecca. Hard Rock melodico con qualche influenza blues e country sono le coordinate musicali di questo cantautore che rimangono a tutt'oggi invariate rispetto ai lavori precedenti, anche se come metro di paragone abbiamo solo i precedenti videoclip i quali hanno raccolto molte visualizzazioni.

Questa nuova opera non parte proprio bene perché il brano omonimo e di apertura è una versione leggermente alterata (e non troppo) di “It's My Life” di bonjoviana memoria. Proseguiamo nell'ascolto mentre lo scetticismo inizia a serpeggiare e mentre si susseguono le canzoni (“Blow Me Away”, “Roll With The Punches”) dalle quali non veniamo particolarmente colpiti .

Finalmente il primo sorriso. Ecco una canzone che conoscono anche le pietre. Si tratta di “Sweet Emotion”, cover degli Aerosmith, riproposta qui in maniera degna, ma che rimane distantissima dal quel capolavoro che è la versione originale. Quindi il sorriso diventa amaro.

“Just Enough To Believe” è il brano più diretto, semplice e che finalmente conquista senza troppi fronzoli. “When I'm Alone With You” è il classico hard rock blues composto intorno al solito giro di chitarra, un pezzo come ne abbiamo ascoltato mille altri che neanche il chorus riesce a sollevarlo sopra alla sufficienza.
“One Heart/One Land” è il brano più bello e più particolare di tutto l'album, una ballad che contiene dei cori gospel che con l'hard rock hanno poco a che fare, ma che tutto sommato male non ci stanno, anche se ci riportano un po' alla mente i Poison di “Native Tongue”.

Non sono qui a discutere le qualità di Jac Dalton e dei musicisti di cui si è circondato, giudico solo questo lavoro, che sinceramente non mi ha esaltato ed è scivolato via senza infamia e senza lode.
Recensione a cura di Andrea Lami

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.