Zatokrev - Silk Spiders Underwater...

Copertina 9

Info

Anno di uscita:2015
Durata:60 min.
Etichetta:Candlelight Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. RUNAWAY SOUL
  2. BLEEDING ISLAND
  3. THE PHANTOM
  4. LOOM
  5. BRICK IN THE SKY
  6. DISCOLORATION
  7. SWALLOW THE TEETH
  8. THEY STAY IN MIRRORS

Line up

  • Frédéric Hug: Drums
  • Lucas Löw: Bass/BackingVox
  • Tobi Glanzmann: Guitar
  • Frederyk Rotter: Guitar/Vox

Voto medio utenti

A volte è necessario uscire dai propri sistemi musicali ai quali si è abituati, distrarsi e concedere un ascolto anche alle nuove leve, tentando un approccio mentale e spirituale con un genere, come quello suonato dagli svizzeri ZATOKREV, che è ancora troppo inesplorato e rimane territorio di nicchia e di una cultura adatta solo a pochi, perché per accedere a questo genere così convulso e introverso è doveroso avvicinarsi con cautela, con anima, testa e si anche con il cuore.

Gli Zatokrev compongono il loro quarto album a distanza di tre anni dal discusso “The Bat, The Wheel and Long Road to Nowhere” uscito nel 2012, confermati alla Candlelight Records, pubblicano “Silk Spiders Underwater” contenente otto tracce per un totale di un’ora e passa di Psychedelic Apocalypse Metal, se vogliamo provare a dare una definizione al loro genere. Ogni brano ha una sua forma stilistica, un suo dna interno, che consente all’ascoltatore di cambiare, modificare ogni volta le sensazioni che vengono trasmesse. Un turbinio di note complesse, melodie che hanno una propria caratteristica, un proprio stile e una vita propria, in grado di portare la mente attraverso corridoi di visioni ancestrali, inganni e subordinati passaggi di desolazione e smarrimento umano. Il brano di alto livello emotivo è senza dubbio la bellissima ballata “Brick in the Sky”, ingranaggi delicatissimi, destinati ad una leggerezza compositiva quasi struggente. Alcuni punti derivano una importante fetta di noise-rock utilizzato in diversi fraseggi, che ricordano alla lontana qualcosa dei Cult Of Luna e tracce riconducibili anche ai nebbiosi Esoteric.

Riuscire a smembrare e catalogare questo disco non è stato affatto semplice, è difficilissimo accostarsi ad un simile capolavoro poliedrico che ogni volta che si ascolta trasmette un’emozione diversa da quella precedente. Vale la pena dire che in questo quarto album degli Zatokrev non vi è nulla di doom, di stoner, nulla, è troppo convulso e vario per avere una definizione logica, per questo è uno dei dischi da tenere nella classifica dei migliori album usciti nel 2015 alla posizione numero tre.
Recensione a cura di Helena Kiske

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