Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:28 min.
Etichetta:Black Lotus
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DISPIRITED CHAMBERS
  2. THE RESONANCE OF FORM IN TRANSITION
  3. DESENSITIZER
  4. BEHIND THE LODGE DOOR
  5. PATRIOTS OF SIN (AETURNUM ESSENTIA)
  6. CARPE NOCTEM
  7. DREAMSCAPE DOMAIN
  8. OATH TO ENDURE
  9. LIGHT CREATES SHADOWS
  10. TRANSCENDENCE DUOLOGY
  11. CELLULAR DISORGANIZATION (INSTRUMENTAL BONUS TRACK)
  12. WELCOME HOME (BONUS TRACK)

Line up

  • Kjell Andersson: vocals
  • Per Nilsson: guitars
  • Nicklas Rehn: guitars
  • Anders Hedlund: bass
  • Henrik Ohlsson: drums

Voto medio utenti

Dopo la buona impressione suscitata (peraltro a sorpresa...) dagli Scar Symmetry, ho guardato con un occhio di riguardo agli Altered Aeon, vista la presenza nelle fila di questi ultimi di Per Nilsson e Henrik Ohlsson (quest'ultimo anche nei Theory In Practice ), chitarrista e batterista sul debutto degli Scar Symmetry.
Tante aspettative che "Dispiritism" non riesce però a soddisfare completamente. Più thrash oriented rispetto a quanto ascoltato su "Symmetric In Design" (l'album dei già citati Scar Symmetry), gli Altered Aeon, e sopratutto il cantante Kjell Andersson, mostrano una evidente dipendenza da schemi tipici dei Nevermore ("The Resonance of Form in Transition" o "Behind the Lodge Door"), mentre la sezione ritmica si adagia più spesso su tempi tipicamente Death Metal, ed in questo caso i nomi che per primi vengono in mente sono gli At The Gates e i The Hauted, per via di brani come "Dreamscape Domain" o la successiva "Oath to Endure". Quando, ad esempio con "Desensitizer" e "Transcendence Duology", cercano poi di sistemarsi al crocevia tra queste due correnti, finiscono per sbilanciarsi in passaggi di tempo e variazioni che alla fine riecheggiano eccessivi e fini a stessi.
Gli Altered Aeon rimpinguano poi la tracklist con due bonus tracks, una strumentale ed una cover di "Welcome Home", brano di King Diamond (da "Them" del 1998), che ad ogni modo non spostano gli equilibri di un album formalmente valido ma pretenzioso nella sostanza.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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