Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:45 min.
Etichetta:Amazing Record Co.

Tracklist

  1. STILL HURTS
  2. TIDES
  3. GOOD NEWS IS NO NEWS
  4. FALL BEHIND
  5. IDIOT COUSIN
  6. HELPLESS STILL LOST
  7. INSECURITY
  8. VULGAR DISPLAY OF POWDER
  9. WORDS FAIL ME
  10. TORMENT SORROW MISERY STRIFE
  11. DEATHSTIMATE

Line up

  • Andy Cairns: vocals, guitar
  • Neil Cooper: drums
  • Michael McKeegan: bass

Voto medio utenti

Impatto, intelligenza, versatilità.
Tre caratteristiche che non hanno mai abbandonato i Therapy? nella loro corposa carriera artistica e li hanno resi uno di quei rari casi di crossover tra i generi musicali organico e omogeneo, tanto accessibile quanto intenso, oltre che, e questa è davvero un’eccellenza meritevole di sottolineatura, assolutamente riconoscibile.
Dopo l’attitudine maggiormente “sperimentale” di “Crooked timber” e, soprattutto, di“A brief crack of light”, il trio nordirlandese, complice anche il successo delle riedizioni in forma deluxe dei suoi bestseller “Troublegum” e “Infernal love” e dei tour relativi, per il nuovo “Disquiet” sceglie un approccio più diretto e anthemico, conservando quella compattezza espressiva che da sempre lo contraddistingue.
La sua abilità nel modellare metal, grunge, elettronica, new-wave e punk in un’unica entità capace di sormontare i singoli costituenti, emerge ancora una volta in maniera evidente, e ci consegna un dischetto potente e accattivante, ritmico e spigoloso, melodico e inquieto, in grado di mescolare (e lo ricordo a eventuale beneficio di chi ancora, colpevolmente, non conoscesse la band!) Nirvana e Metallica, Helmet e Killing Joke, Joy Division e Husker Du, corroborando il valore immarcescibile di un modus operandi che appare “fresco” e adatto ad affascinare pure le nuove generazioni “alternative”.
L’irruente “Still hurts”, il coro a “presa rapida” di “Tides”, l’ombrosa “Good news is no news” e poi ancora le scorie grungiarole di “Fall behind”, le conturbanti pulsioni di “Helpless still lost” e dell’irresistibile “Insecurity”, affiancate alla tensione emotiva dell’intrigante “Torment sorrow misery strife” e al groove denso e fosco della splendida “Deathstimate”, sono sicuro soddisferanno ampiamente i sensi degli estimatori del gruppo e di tutti i rockofili che vorranno concedere una possibilità a questa brillante collezione di frammenti sonori.
In tale contesto, forse le sole “Idiot cousin” e “Vulgar display of powder” (gran bel titolo, però …), appaiono leggermente manieristiche, ma si tratta di un peccato veniale, per un gruppo da premiare per come dimostra al mondo, anche nel 2015, che l’efficacia di una formula stilistica, anche la più eclettica e creativa, non può proprio prescindere dal concetto di “canzone”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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