Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2001
Durata:64 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TEARS OF A MANDRAKE
  2. GOLDEN DAWN
  3. JERUSALEM
  4. ALL THE CLOWNS
  5. NAILED TO THE WHEEL
  6. THE PHARAON
  7. WASH AWAY THE POISON
  8. FALLEN ANGELS
  9. PAINTING ON THE WALL
  10. SAVE US NOW
  11. THE DEVIL & THE SAVANT (BONUS)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Ed ecco che dopo i Gamma Ray, arrivano in campo power anche gli Edguy. Aspettavo davvero ansioso l'uscita di questo disco e dopo la piccola anteprima (a dir la verità non troppo esaltante) ascoltata sul singolo "Painting on the Wall", ecco qui "Mandrake". Devo dire che del singolo di cui sopra, avevo apprezzato molto la title track ("Painting on the Wall" appunto) mentre non avevo accolto con troppa esaltazione, la scontata e fin troppo banale "Golden Dawn". Ora, con "Mandrake", la cosa era tutta da verificarsi: un disco scontato sulla scia di "Golden Dawn" oppure un disco fresco e carico di idee? La risposta giace a mio parere nel mezzo, ovvero "Mandrake" risulta essere un disco molto interessante ed ascoltabile ma purtroppo, manca in qualche suo capitolo, di quella scintilla che determina effettivamente la riuscita di un disco. Proviamo a vedere canzone per canzone. Si parte bene con la bella "Tears of the Mandrake", song tipicamente Edguy, con un coro davvero trascinante e delle parti tastieristiche che ricorderanno a molti lo stupendo "Avantasia" di Tobias Sammet. Si prosegue con "Golden Dawn", canzone come ho detto, molto banale: un ritmo veloce ma un ritornello davvero scontatissimo...in più assomiglia troppo a una canzone di "Theater of Salvation" (di cui però non ricordo il nome...argh!!). Ora arriva una delle canzoni più belle del disco: "Jerusalem", con il suo incedere cadenzato e un bellissimo riff dal flavour celtico....irrompono delle bellissime chitarre acustiche e un'emozionante strofa, prima acustica e dopo elettrica ed aggressiva, seguite da un bridge davvero originale. Bello anche il break centrale ancora una volta molto "celticheggiante". Si va avanti ora con "All the Clowns", song Edguy al 100%, con un ritornello che più commerciale di così non si può (mmm...mi sembra di aver sentito questa melodia da qualche altra parte) e una strofa davvero trascinante. Altra ottima song è "Nailed to the Wheel", che inizia con un arpeggio acustico (che mi ha ricordato molto "Civil War" dei Guns n' Roses!!!), e prosegue con un riffing molto priestiano ed aggressivo...complimenti per questa bella song, a parte i discutibili urletti di Mr. Tobias Sammet. Un attimo di pausa da questa track-listing per parlare della prestazione della band: sembra quasi che tutti i componenti non si siano sprecati minimamente. Insomma, ci donano una prestazione impeccabile ma mancano di originalità e di personalità nell'approccio agli strumenti. Anche Tobias, bravissimo nella prova con "Avantasia", risulta qui un pò sprecato, concedendosi spesso a urla interminabili e a "schiamazzi" che davvero lasciano il tempo che trovano...in definitiva devo dire che Tobias questa volta non mi ha esalato come al solito. Ok, torniamo alle canzoni! Eravamo rimasti a "Nailed to Wheel"... dopo questo pezzo aggressivo e trascinante, arriva la suite del disco ovvero "The Pharaoh": 10 minuti di riff cadenzati e quasi "orientaleggianti" il tutto per arrivare ad un ritornello entusiasmante...sembra di sentire qui un altro pezzo di "Avantasia", come se fosse la continuazione di "Sign of the Cross" (in effetti il ritornello mi ha ricordato molto questa song). Adesso si arriva alla ballad di rito (o alla palla di rito...!) su cui non ci sono molte parole da spendere....una classica ballad pianistica che si skippa volentieri. Ora è il turno di "Fallen Angels", ottima song power, veloce e soddisfacente dalle ottime linee vocali, a parte il solito ritornello alla Edguy... (anche qui sembra di sentire un ritornello di "Theater of Salvation", in particolare quello di "Wake up the King"). Arriviamo così alla parte finale del disco. "Painting on the wall" è un'ottima song cadenzata e melodicissima che getta delle nuove basi nella musica degli Edguy, quasi vicine all'hard rock di matrice americana, che la band dovrebbe a mio parere seguire più spesso, in modo da creare un sound più personale ed azzeccato. Infatti è qui che la band riesce a convincere di più, o in ritornelli come "The Pharaoh" o nelle linee vocali più originali, come per esempio in "Jerusalem", "Nailed to the Wheel", "Fallen Angels" o "Save us Now".... e ora parliamo proprio di questa "Save us Now"! Una canzone molto simpatica (con l'inizio che ricorda le sigle dei cartoni animati giapponesi!) e dalle trovate originalissime (basti pensare al coretto che precede il ritornello o ai passaggi di Felix sulle bacchette!). Per la bonus track, non c'è molto da dire...una classica Edguy song niente male ma neanche eccezionale: insomma è il solito discorso; belle linee vocali, begli arrangiamenti ma il ritornello non convince. In definitva cosa dire su queso "Mandrake"? E' sicuramente un disco molto buono, con degli ottimi ritornelli, delle ottime songs, con una produzione come al solito sopra le righe (si, si avete capito, sono tornati ai Finnvox Studios!!)...però in alcuni passaggi non convince, non "prende", non "cattura". Per tutti i fans degli Edguy: prendetelo...vi piacerà sicuramente. Per gli altri..state attenti..come ho detto potrebbe non convincere!
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras
OTTIMO!!

Un pelino sotto i due predecessori ma comunque un album di grande spessore per Sammet e soci. Tears of Mandrake è forse la più bella song mai scritta da Sammet.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 dic 2018 alle 10:43

nello bello bello

Inserito il 09 apr 2011 alle 03:40

Il mio voto è 10.... Saro' di parte dato che è uno dei primi album metal che ho sentito, pero' non importa! :)

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