Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2005
Durata:48 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. GATE TO INFINITY
  2. LIGHT THE LIGHT
  3. INTO MY OWN HANDS
  4. THE FINAL CALL
  5. EDGE OF THE WORLD
  6. LES REVES EN PLASTIQUE
  7. FORBIDDEN PATH
  8. LOSING GROUND
  9. SET THE SAILS
  10. NIGHTSTALKER
  11. TEN SECONDS IN (BREAKER COVER)

Line up

  • Dirk Stühmer: vocals
  • Michael Sebastian: guitars
  • Torsten Fünfhaus: guitars
  • Jörg Hassel: bass
  • Andre Genuit: drums
  • Björn Meyer: keyboards

Voto medio utenti

La storia degli Eternal Reign inizia nel 1997, l'anno d'oro del Power Metal, quando i chitarristi Michael Sebastian e Torsten Fünfhaus iniziano a suonare col bassista Jörg Hassel ed il batterista Andre Genuit in una formazione chiamata Perfect Crime, che con una manciata di demo ed un interessante disco di debutto cominciano a far parlare di sé sulle riviste del settore, ottenendo buoni risultati sia sui magazine giapponesi, sia su quelli tedeschi. Il gruppo è quindi costretto ad abbandonare il monicker Perfect Crime per ragioni di natura legale, optando per il più epico Eternal Reign. “Forbidden Path” è il primo disco che viene pubblicato sotto il nuovo nome, e ci presenta una band in grande salute: dieci canzoni di Melodic Metal a cavallo tra l'Heavy più epico ed il Power di scuola tedesca, con una grande cura negli assoli e nelle melodie, estremamente catchy e di buona fattura. Gli Eternal Reign ottengono buoni risultati anche quando “giocano” a fare i Manowar (“Into My Own Hands”), e questo è dovuto principalmente alle sorprendenti doti canore del singer Dirk Stühmer, classico singer teutonico dalla voce pulita ma corposa, con una notevole estensione verso l'alto. Come ci si potrebbe aspettare da una release di questo genere, è l'originalità il limite più evidente degli Eternal Reign, che si dimostrano comunque piuttosto competenti nel loro campo. “Forbidden Path” ci regala degli ottimi momenti, oltre alla già citata “Into My Own Hands” sono degne di menzione la rocciosa “Edge of the World”, che si illumina in un ritornello decisamente arioso, e le ficcanti “Forbidden Path” e “Nightstalker” (spettacolare il chorus di quest'ultima). Un buon disco questo “Forbidden Path”, e merita di certo un'ampia sufficienza. Speriamo in una maggiore personalità con le prossime release... consigliato ai fan di questo genere!
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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