Queste sono proprio le cose che non sopporto.
Che bisogno c'era di riesumare il monicker che gli stessi
Asphyx, al tempo disciolti ed impossibilitati ad usare il nome originale, utilizzarono nel lontano 1998 per un solo album, l'ottimo "
Feeding on Angels"?
Perchè non fare uscire direttamente questo "
The Suffocating Darkness" a nome Asphyx, tanto più che esce per la stessa etichetta e nella line up c'è il batterista attuale
Bob Bagchus e l'ex chitarrista, entrato ed uscito 700 volte nel corso della carriera,
Eric Daniels?
EDIT: adesso ho capito come mai, Bagchus a marzo 2014 è uscito dagli Asphyx...ora si spiega tutto, non voleva ripartire con un nome sconosciuto e ha usato uno di cui deteneva i diritti. E meno male che era uscito dagli Asphyx "per dedicarsi alla famiglia". Che paraculo.Insomma, quella che era stata una semplice deviazione, tanto che poi gli
Asphyx si riformarono subito dopo con la stessa lineup dei
Soulburn per incindere "
On the Wings of Inferno", diventa oggi una band a sè stante, sebbene legata a doppio filo alla formazione madre.
Queste cose fatte apposta per appoggiarsi a richiami del passato mi fanno girare le balle, sinceramente.
Detto questo, non c'è bisogno di presentazioni per Bagchus e Daniels che non sono secondi a nessuno quando c'è da fare un disco death european old school, tra un po' di
Celtic Frost egli stessi
Asphyx, e per questa avventura si accompagnano a
Twan van Geel dei
Legion of the Damned, al basso e voce, e
Remco Kreft dei
Grand Supreme Blood Court che hanno sostituito nientepopodimeno che
Henri Sattler dei
God Dethroned e
Rogga Johansson dei
Demiurg,
Paganizer ed altre 75 milioni di formazioni estreme, quando ancora la band era in formazione e si chiamava
To the Gallows.
Un casino pazzesco insomma, e meno male che il buon
Wannes Gubbels, voce dei
Pentacle ed ex bassista cantante pure degli Asphyx oltre che dei Soulburn 1998, ha declinato l'invito di tornare nella band altrimenti la storia diventava da delirio.
Alla fine della fiera, com'è sto disco???
Carino, ascoltabile e ben fatto ma nulla più. Ma attenzione, questo giudizio non è dato assolutamente con tono negativo, tutt'altro. Anzi, "
The Suffocating Darkness" è un lavoro che trasuda anni 80/90, che suona "vecchio" nell'accezione positiva di questo termine, in cui c'è tanta atmosfera del passato, con una miscela di death thrash (quando speed, quando doom) davvero contagiosa che si lascia ascoltare molto bene, che passa in scioltezza e sebbene non sia certamente un capolavoro ha un suo perchè ed una decisa piacevolezza.
Come detto, molto bene la produzione così retrò e molto bene la voce sguaiata di Van Geel che si è calato davvero ottimamente nel contesto dei Soulburn. Tanto mestiere, che si sente e che fa bene, riffs che funzionano, semplicissimi, basilari ma in fondo chi dice che la musica per risultare vincente deve essere difficile?
Porcate sul monicker a parte, questo "The Suffocating Darkness" è indubbiamente un bel "ritorno" per i Soulburn ed un disco che non può sfuggire a tutti gli amanti del death metal old-school di matrice europea, che riesce sapientemente a mescolare elementi più solenni, epici e stentorei con rasoiate thrash ai limiti dello speed/black, per un risultato globale ben più che soddisfacente.