Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:59 min.
Etichetta:Dragonheart
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THORR
  2. THESEUS
  3. FENRIR
  4. MONTEZUMA
  5. MERLIN
  6. THE GODDESS
  7. CHARON
  8. OCASTA
  9. GILGAMESH
  10. ANGEL WITCH

Line up

  • Rob DF: vocals
  • Alberto Toniolo: guitars
  • Yorick: guitars
  • Frana: bass
  • Christian Galimberti: drums

Voto medio utenti

Poco più di un anno fa i Raising Fear si erano presentati nel migliore dei modi con il loro primo lavoro (a suo tempo Top Demo su Eutk), e non devo essere stato l'unico a pensarla così se oggi sono arrivati al loro debutto, "Mythos", in uscita per la Dragonheart Records. I Raising Fear si sono formati nel 2000 per l'iniziativa di due chitarristi esperti come Yorick (Helreidh) e Alberto Toniolo (War Train) ai quali si sono uniti Rob Della Frera (cantante dei Deadline e dei Love Machine) e la sezione ritmica composta da Frana (bassista degli Helreidh) e Cristian Galimberti (batterista nei War Trains). Musicisti esperti quindi, anche se come Raising Fear hanno in realtà alle spalle solo il su citato demo.
Da quel lavoro vengono ora riproposte solo due canzoni, riregistrate per l'occasione ai New Sin Studio, accompagnate da 7 nuovi pezzi, anche questi associati ciascuno ad una figura mitologica: il filo conduttore di questo album, non per nulla intitolato "Mythos". Figure tratteggiate anche nella copertina, peccato che qui i risultati non siano proprio all'altezza delle intenzioni.
Molto meglio la musica. Lo stile proposto è sempre un roccioso Power Metal ancorato agli anni '80, ed in grado di unire sia le influenze USA sia quelle teutoniche. Direi che i brani nuovi propendono maggiormente verso la componente europea, con rimandi ai Grave Digger ed anche ai nostrani White Skull. Ne sono un esempio lampante "Fenrir" o "Merlin", brani caratterizzati da dei break più o meno melodici ma sempre molto interessanti, e da curati intrecci di chitarra. Questi sono due elementi distintivi dei Raising Fear e, infatti, li ritroviamo anche su altri brani, a partire da "Thorr", un'opener granitica e dai toni epici, che a livello di chorus mi ricordano i Domine. Tra i brani migliori si collocano sicuramente quelli tratti dal precedente lavoro, "Theseus" e sopratutto la devastante "Gilgamesh", con quello stupendo intro acustico che poi esplode in uno dei momenti più coinvolgenti del disco e che dal vivo dovrebbe scatenare gli istinti guerrieri nascosti in ognuno di noi. Per bilanciare l'aggressività di "Gilgamesh" i Raising Fear ci propongono "The Goddess", una semi-ballad ottimamente interpretata da un Rob meno graffiante ed un po' più vicino a Geoff Tate. Non male nemmeno "Ocasta" che inizia su ritmiche tribali, poi una rullata maideniana ed il pezzo cresce di intensità, ed anche "Montezuma", dove i ritmi sono rallentati a favore di una maggiore enfasi e si fanno sentire le influenze neoclassiche e sopratutto l'eredità dei Savatage e dei Metal Church. Infine i Raising Fear tributano un omaggio agli Angel Witch, riprendendo, in maniera piuttosto energica, l'omonimo brano.
Una degna conclusione per un ottimo debutto... spero non venga penalizzato troppo dall'artwork e da critiche superficiali!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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