Ogni tanto (un po’ tanto) i milanesi Coolmania tornano a farsi vivi e ci mostrano i loro progressi.
Assenti dalle scene dal 2010, con quel “Decimo Piano” che mi aveva impressionato favorevolmente, ci propongono il qui presente “Voglio Fare L’Astronauta”, anch’esso autoprodotto.
La formula è collaudata, tracce brevi e dirette, minutaggio quasi da EP (25 minuti scarsi), testi in italiano con annessa critica sociale, e rock variegato e sanguigno.
Il concept del disco riprende il tema del viaggio, un viaggio che nel ripercorrere le storture della nostra società (alcolismo, doga, perversioni sessuali, alienazione, ect.) vuole allontanarsene, da cui il titolo del disco.
Musicalmente dicevo di un rock sanguigno e variegato, dai tratti a volte rocciosi (“Sambuca”), groovy e in ‘tiro’ (“Ofelia”).
La band richiama anche le influenze ska degli inizi (“Supermeritocrazia” e “Sogni Ricorrenti”).
Non starò a dilungarmi su ogni singola traccia, ciò che colpisce e lascia il segno di questo disco sono le idee che ci sono dietro, idee di una band valida che ha qualcosa da dire e lo dice con il linguaggio universale più diretto e riconoscibile, il rock.
Bravi, peccato solo che non abbiano qualcuno che scommetta su di loro.