Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:46 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INTRO
  2. JUNGES BLUT
  3. HEUCHLER
  4. DUNKLER ENGEL
  5. DER RUF
  6. SHUDRINKA (REMIX)
  7. ZEIT
  8. MEA CULPA
  9. SEHNSUCHT
  10. STELLA SPLENDENS (REMIX)
  11. LIGHT UND SCHATTEN
  12. EQUINOX

Line up

  • Alea der Bescheidene: vocals
  • Ungemach der Missgestimmte: guitars
  • Laster der Lästerliche: drums
  • Thoron Trommelfeuer: drums
  • Dominor der Filigrane: keyboards
  • Thoron Trommelfeuer: keyboards

Voto medio utenti

Stranissima proposta musicale per questo combo tedesco, giunto, se non sbaglio, alla prima release su Napalm Records. Innanzitutto devo dirvi che i Saltatio Mortis sono un combo formato da ben sette elementi, di cui tre (e dico tre) sono dedicati alle onnipresenti cornamuse e due alla batteria (si avete letto bene, due batteristi), a cui si aggiunge tutto il compendio formato dall’elettronica, dai loop e dal chitarrone canonicamente Goth…che strana formazione…Musicalmente parlando, questi teutonici, presentano un intreccio veramente dinamico tra il classico sound delle Highlands scozzesi e il Modern Electro Goth, con forti radici alla scena Dark ’80 ed al Punk (soprattutto nell’attitudine e nel modo di interpretare le tracks da parte di Alea der Bescheidene) …il tutto cantato in lingua tedesca! Che strana roba direte voi…non preoccupatevi, anch’io sto pensando la stessa cosa, anche dopo ripetuti ascolti…però la cosa è quantomeno interessante…si passa da songs di derivazione puramente Gothic Metal come l’opener ‘Junges Blut’ al, ehm…Medieval Techno – EBM di ‘Heucher’, di ‘Dunkler Engel’ e di ‘Light Und Schatten’, ove le cornamuse si rincorrono su un classico ritmo Tunz Tunz…a song paranoiche e tranquille, ove chitarre classiche la fanno da padrone (come in ‘Der Ruf’) o a tracks adatte come colonna sonora di un Sci – Fi movie (mi riferisco al remix di ‘Shudrinka’ ed alla conclusiva ‘Equinox’). E che dire dell’Electro Pop da Dancefloor di ‘Mea Culpa’ e di ‘Stella Splendes (remix)’? Questo ‘Second Sight’ (la traduzione in inglese di ‘Das Zweite Gesicht’) vi concedo che si può interpretare liberamente in due modi: il primo ci porta a concludere che questo lavoro sia una porcheria, mentre il secondo ci porta a concludere che questo lavoro sia in un qualche modo decisamente interessante, ma non per buonismo, ma perché effettivamente è la prima volta che musicalmente si sente qualcosa del genere (comunque ricordo che sono stati gli In Extremo i primi a portare sotto i riflettori una concezione musicale simile ed, onestamente più convincente, anche se meno “estrema”)…è come se la musica Medieval – Electro Dark (nel senso più ampio possibile del termine) per un attimo abbia fatto breccia in una zona relativamente ancora poco battuta, ed abbia scoperto una via nuova su cui diramarsi ed espandersi. A me piace più la seconda ipotesi.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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