Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:earMUSIC

Tracklist

  1. POINT OF NO RETURN
  2. A SHOT AT REDEMPTION
  3. INFERNO
  4. THE WRECKONING (INSTRUMENTAL)
  5. TEARING DOWN THE WALLS
  6. MANNEQUIN SHOW
  7. WE WILL NEVER DIE
  8. EMERGENCY
  9. ALL THE NIGHTS
  10. EYE FOR AN EYE
  11. ENEMY IN ME
  12. LAUGHING AT TOMORROW

Line up

  • Erik Grönwall: vocals
  • Eric Rivers: guitars
  • Jimmy Jay: bass
  • Crash: drums
  • Jona Tee: keyboards

Voto medio utenti

Allora, chiariamoci subito: se dovete venirmi a dire che gli HEAT (lo scrivo così perché non ho voglia di perdere tempo a mettere i puntini dopo le lettere) copiano altre band potete anche risparmiarvi il fiato. Non mi interessava prima, non mi interessa adesso e, finchè la qualità sarà questa, non mi interesserà mai. Il motivo è semplice: perché questo è l’hard rock. Trasuda da ogni nota. E forse l’avete già sentita in passato, ma dire che le band che mettiamo oggi nel gotha della nostra discografia non presentano tra loro somiglianze è un’eresia esilarante. Dunque, insieme a tanti altri, ci possono anche stare gli HEAT.

Ci possono stare da quando hanno pubblicato il precedente (capolavoro) Address The Nation e ci rimangono con questo Tearing Down The Walls, che pur non raggiungendo le vette del recente passato va a finire dritto dritto tra gli highlights del 2014.

L’inizio è folgorante, con il singolo da classifica Point Of No Return e le atmosfere western di A Shot At Redemption. Inferno è l’esempio perfetto per mostrare la cura maniacale nei refrain, carica e convincente. The Wreckoning è un piccolo intermezzo che conduce alla title-track: inizio acustico (sentite che voce, ragazzi, davvero splendida) che si apre in una ballad antemica bella ma non epocale.
La successiva Mannequin Show somiglia sinistramente ad I Am A Woman In Love della Streisand, ma a parte questo sfodera interessanti atmosfere retrò. Il ricordo dei Toto è vivido mentre scorrono le melodie celestiali di We Will Never Die, ma la bomba hard rock che attendevo esplode in tutta la propria beltà con Emergency.
Dopo una All The Nights in cui piano e voce si rincorrono, Eye For An Eye ed Enemy In Me ci ripropongono tutte le caratteristiche peculiari di una band davvero unica.
Chiusura affidata a Laughing At Tomorrow: a mio parere qui volevano ottenere qualcosa di epocale, ma hanno mancato clamorosamente il bersaglio, offrendo una canzone non all’altezza con quanto la precede.

Beh, cari rocker, gli ingredienti che cercate in un disco qui dentro ci sono tutti. Un punticino in meno rispetto ad Address The Nation se lo beccano perché secondo me non sarà un disco longevo come quello, però siamo ancora a mio parere leggermente al di sopra di Freedom Rock e del debutto (ma si parla di sfumature, eh, non c’è nulla della discografia di questi ragazzi che non consiglierei).

Bando alle ciance, dunque e mano al portafoglio: acquisto da fare, magari insieme al biglietto, visto che tra pochi giorni gli svedesotti arriveranno in Italia.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 apr 2014 alle 11:10

A me invece quest'ultimo album è quello che è piaciuto meno della loro discografia, ma alla fine è solo una questione di gusti. Infatti ho scoperto gli HEAT con Address The Nation e solo in seguito ho ascoltato (o meglio fuso) i primi due. E per me Address The Nation, pur essendo una bomba, già mancava di quell'atmosfera più classy presente nei primi due album (90% del merito era del vecchio cantante). Insomma, che Tearing Down The Walls sia brutto non si può dire di certo, ma per me il loro top rimane quanto prodotto in passato. Ps.: su Mannequin Show ci sento anche una certa Britney Spears...

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